TORINO – La Juventus di Comolli e Tudor sarà profondamente diversa da quella di Giuntoli e Thiago Motta: lo sarà nella forma, nella sostanza, nel metodo e nella filosofia, oltre che nelle facce dei giocatori che ci saranno. Il tempo dirà se sarà anche migliore. Di sicuro, ben difficilmente nella stagione che verrà i bianconeri saranno ancora la seconda squadra più giovane del campionato dopo il Parma (e neanche la prima): la nuova dirigenza ha infatti ricominciato a trattare calciatori over 30 o comunque già nel pieno della maturità, mentre un’estate fa il limite d’età dei nuovi acquisti fu di 26 anni, quelli che avevano Douglas Luiz, Koopmeiners, Di Gregorio e Nico Gonzalez al momento della firma: furono i rinforzi più “vecchi” e la soglia non venne superata neanche a gennaio, quando arrivarono altri due ventiseienni, Kolo Muani e Kelly. La media degli acquisti estivi fu di 23 anni e mezzo, che scenderebbe abbondantemente sotto i 23 se si considerassero anche i tre ragazzi annessi dalla Next Gen, Savona, Mbangula e Rouhi, a tutti gli effetti dei nuovi acquisti.
I nuovi obiettivi di Comolli: da Xhaka a Clauss
In queste prime settimane comolliane le cose stanno andando diversamente e sono già almeno sei i giocatori attorno ai trent’anni su cui la Juventus ha preso informazioni: i registi Xhaka e Rongier, lo stopper Laporte e i terzini Clauss, Widmer e Frankowski. Sopra i 26, cioè la soglia invalicabile di un anno fa, ci sono anche Aguerd, Ndidi, Bissouma e Hancko, quest’ultimo primissima scelta di Giuntoli, che dunque uno strappo alla linea l’avrebbe fatto molto volentieri. Sotto c’è invece il venticinquenne Sancho, che per altro potrebbe essere il primo dei prossimi acquisti, che manterrebbe dunque bassa l’età media della squadra. E soprattutto c’è David, giocatore già ampiamente collaudato ma ancora molto giovane, visto che ha appena 25 anni e mezzo.
Di Maria l’ultimo acquisto ultra-trentenne
L’ultimo giocatore sopra i trent’anni ingaggiato dalla Juventus fu Di Maria, nell’estate del 2022. Quell’anno la strategia fu di mettere a disposizione di Allegri un instant team, dandogli giocatori esperti, già pronti. Arrivarono anche Pogba, Paredes, Kostic e Milik, oltre ai giovani ma non più giovanissimi Bremer (25 anni) e Gatti (24): ne venne fuori una stagione pessima, condizionata certamente dall’andirivieni delle penalizzazioni in classifica. Ma il fallimento in Champions fu fragoroso e i più deludenti furono proprio Di Maria e compagni. Fu da quel momento che la Juve decise di cambiare strategia, anche se soltanto l’anno scorso il progetto di profondo ringiovanimento prese piede.
Comolli non vende i giovani
Ora, non si può dire che la Juventus abbia fatto una svolta a U. David, il primo acquisto ufficiale, ha 25 anni e mezzo, dunque va ancora annoverato tra i giovani. Ed è anche vero che l’estate scorsa Giuntoli non comprò oltre a una certa soglia ma sacrificò per soldi molta della meglio gioventù che c’era: Huijsen, Soulé, Kean, Fagioli, De Winter, e in almeno un paio di casi non fu per nulla una buona idea.
Yildiz intoccabile
Non sembra invece che Comolli voglia operare in questo senso: è certamente sacrificabile Mbangula, ma Yildiz è intoccabile, si sta facendo di tutto per riportare a casa Conceiçao e anche Savona e Thuram non sono in vendita, a meno che non arrivino offerte davvero molto interessanti come quella che lo Sporting ha avanzato per il ventunenne Alberto Costa, rivelazione dell’ultimo Mondiale. La novità sta nella maggiore libertà di movimento che la Juve si è data: l’età non è più un tabù e qualche trentenne finirà per arrivare, anche se forse non il più prestigioso tra quelli contattati, Xhaka, che sembra destinato pure lui all’Arabia, al neo promosso Neom, la squadra della città che ancora non c’è.
Le occasioni Widmer e Clauss
L’orientamento tecnico, al momento, è di innestare i puntelli necessari alla formazione titolare: due trequartisti, un esterno, un centrocampista forte. Senza limiti di età. Dopodiché si provvederà a completare la rosa (ci saranno molte cessioni) e in questa seconda fase l’orientamento è di guardare ai giovani, a meno che non si presentino situazioni particolarmente convenienti: esterni destri come i trentaduenni Widmer e Clauss, per esempio, non sono affatto disprezzati, perché garantirebbero affidabilità a prezzi contenuti. E non c’è neanche bisogno dei dati per stanarli.