TORINO – La pareggite è una malattia subdola, ti rimane attaccata anche quando pensi di esserne uscito o almeno di averne trovato la cura. Ti rode come un tarlo, ti martella dentro la testa e alla fine le cedi, ti arrendi all’idea che qualunque cosa tu possa fare, anche quasi tutte quelle giuste, pareggio sarà, inguaribilmente. Mai come questa volta la Juventus sembrava sul punto di lasciarsi alle spalle il passo sincopato del suo cammino lento e infilare finalmente due vittorie di fila, come ha saputo fare soltanto tra la prima e la seconda giornata, invece il 2-2 della Fiorentina le è cascato addosso come una cappa di piombo.
Fiorentina tenuta in piedi da De Gea
Stavolta i bianconeri avrebbero meritato di vincere, ai due gol dello strabordante Thuram (ma il suo uomo, Cataldi, non l’ha mai visto passare) avevano aggiunto un gioco corale efficace e un entusiasmo che aveva finalmente portato felicità al gioco e quindi facilità di tiro. La Fiorentina, squadra dello stesso rango, era stata fatta apparire inferiore anche se sempre capace di qualcosa, specie sull’asse Adli-Kean, che difatti avevano confezionato la rete del primo pareggio (ma che bambola, la Juve, nella sua intera fase difensiva). Dopo il 2-1 le distanze si erano di nuovo allargate e soltanto le parate di De Gea (le migliori su Vlahovic, Gatti e Conceiçao) avevano impedito ai bianconeri l’allungo definitivo. Thiago Motta dice che è tutta lì, la questione: “Giusto andare a cercare il terzo gol invece di limitarci a a difendere, l’unico torto è non averlo segnato. Non mi concentrerei su altre cose”.
Kean vince il duello tra centravanti con Vlahovic
E invece bisogna concentrarvisi eccome, perché se la Juve concede il pareggio anche quando merita la vittoria significa che qualcosa non funziona in profondità e che dunque la malattia è una cosa seria, a meno che l’allenatore non volesse alludere a un pensiero che molti hanno rimuginato: come sarebbe finita, a centravanti invertiti? Tra Kean e il serbo, gli ex incrociati, ha stravinto l’azzurro, che non ha esultato e anzi chiesto scusa alla sua vecchia curva, venendo ricompensato da un applauso, mentre Vlahovic è stato oggetto di un coro razzista dal settore viola: Mariani ha sospeso la partita per un paio di minuti, i responsabili rischiano di essere banditi dallo Stadium.
La Fiorentina approfitta delle fragilità juventine
Motta non avrà però certamente voluto ridurre la questione a una schermaglia tra attaccanti, perché alle radici del pareggio c’è altro, non solo i gol che i suoi non hanno segnato: la Juve ha confermato di non sapere gestire una partita. È questo il peccato di gioventù più evidente: la Fiorentina ha annusato l’aria e ha capito che sulle fragilità caratteriali bianconere poteva costruirci qualcosa, anche in una giornata altalenante. Infatti la Juve s’è sfaldata, subendo un gol nel disordine con cui ha difeso una palla persa per un inciampo di Cambiaso e arrivata a Kean, marcato in area da due centrocampisti, Locatelli e Koopmeiners (ma perché?), mentre era libero e solo (ma perché?) Sottil, bravo a scaraventare in porta il 2-2. L’impressione è che i bianconeri non siano mai davvero sicuri di loro stessi, al di là di ciò che predica Motta (“Dobbiamo attaccare con equilibrio, non sempre l’abbiamo fatto”), come chi teme sempre una ricaduta. La Fiorentina di questi tempi ha gambe più pesanti, ma la mente libera. E un centravanti che funziona a menadito.
Juventus-Fiorentina 2-2 (1-1)Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio, Savona, Gatti (44′ st Fagioli), Kalulu, McKennie (18′ st Cambiaso), Locatelli, Thuram (44′ st Douglas Luiz) Conceicao, Koopmeiners, Mbangula (18′ st Yildiz), Vlahovic (37′ st Nico Gonzalez) (1 Perin, 23 Pinsoglio, 6 Danilo, 17 Adzic). All. Thiago Motta.Fiorentina (4-2-3-1): De Gea, Dodò, Comuzzo, Ranieri, Parisi (30′ st Gosens), Cataldi (20′ st Mandragora), Adli (30′ st Richardson), Colpani (30′ st Ikone), Gudmundsson (14′ st Beltran), Sottil, Kean (1 Terracciano, 30 Martinelli, 5 Pongracic, 22 Moreno, 28 Quarta, 33 Kayode, 99 Kouame). All. Palladino.Arbitro: Mariani.Reti: nel pt 20′ Thuram, 38′ Kean; nel st 3′ Thuram, 42′ Sottil.Angoli: 7-2 per la Juventus.Recupero: 3′ e 4′.Ammoniti: McKennie, Kalulu, Locatelli, Comuzzo, dalla panchina Palladino per proteste.Spettatori: 41.188.