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La Lazio, c’è voglia ma mancano i gol: i “vecchi” sono ancora determinanti

Mister Baroni punta sull’argentino Medina ma averlo non sarà semplice. Altre difficoltà per Nusa

La nuova Lazio nel segno dei vecchi. Questo quello che è uscito fuori dopo l’amichevole vinta per 2-0 contro il Frosinone al “Benito Stirpe”, dove Zaccagni e Vecino hanno messo in mostra una squadra che ad oggi non può fare a meno delle antiche certezze. Che male non fa, questo è chiaro, ma inevitabilmente porta anche a dovute riflessioni. Partendo dalle note liete: la Lazio di Baroni assume la sua identità ogni giorno che passa. L’intensità richiesta dal tecnico c’è, si pressa a tutto campo, cercando il recupero della sfera per poi attaccare gli spazi con velocità.

«Nei primi trenta minuti abbiamo fatto bene, siamo stati compatti», ha sottolineato il mister, rimasto soddisfatto nel complesso. Buona la prestazione di Tchaouna, bravo nella doppia fase, così come Dele-Bashiru, che dal punto di vista del dinamismo non si fa pregare di certo, al netto di una tecnica ancora da affinare. Ma nel complesso tutti i giocatori hanno voglia di apprendere e dimostrare, questo è indubbio. Ma non basta. E qui si passa alle note meno liete, specie per quanto riguarda la zona gol. Perché contro il Frosinone la Lazio ha sprecato tante, troppe occasioni da gol. Il che fa più rumore se si guarda in Turchia, zona Besiktas, dove Immobile è stato capace di esordire in Supercoppa turca con una doppietta. E la preoccupazione un po’ sale. Perché Noslin è risultato sprecone, e Castellanos (entrato nella ripresa) non è che abbia fatto meglio; quindi, zero gol da parte di quello che dovrebbe essere l’attacco laziale per tutta la prossima stagione. Allarme rientrato (in parte) grazie al gol dell’1-0 di Zaccagni (assist di Pedro) e con il raddoppio di Vecino allo scadere su corner. Tradotto: la risolve la vecchia guardia. E non si deve dipendere da essa.

Pertanto, bisogna ancora lavorare in sede di mercato. Partendo da un regista: serve un direttore d’orchestra capace di dettare i tempi anche ad alta velocità. Ad oggi si avvicina a queste caratteristiche Cataldi, ma solo lui non basta, Baroni ha chiesto di trovarne un altro. Piace Crisitan Medina, argentino classe 2002 del Boca Junior, che con le “Xeneises” vanta già molte presenze in prima squadra. Un prospetto interessante, che piace anche ad altre italiane come Fiorentina e Napoli (a gennaio si era informata anche l’Inter); il rischio è quello di un derby tutto italiano. C’è poi il discorso relativo all’esterno d’attacco, l’ormai famoso “2005 forte” così come disse il presidente Claudio Lotito. Rimane viva la pista Fernandez-Pardo del Gent (il club chiede 15 milioni), così come quella di Assane Diao (il diciottenne ha una clausola rescissoria di 30 milioni con il Betis Siviglia, disposto a scendere a 15), ma il discorso è identico per entrambi: la Lazio non vuole superare i 10 milioni. Complicato il discorso Antonio Nusa: il Bruges può abbassare la forbice per il “Neymar norvegese”, arrivando a 20 milioni. Ma a queste cifre Lotito nemmeno si siede al tavolo.

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