Quando i giocatori della Lazio sono rientrati negli spogliatoi dell’Olimpico, delusi, amareggiati e fischiati dai propri tifosi dopo il derby perso, non hanno trovato Nuno Tavares. Escluso da Sarri nell’intervallo e rimproverato dai compagni non tanto per l’errore che ha regalato la vittoria alla Roma, ma per l’atteggiamento (sembrava non rendersi conto della gravità della cosa, già in campo c’era stato un diverbio con Zaccagni), il terzino portoghese si è fatto la doccia e ha lasciato lo stadio prima della fine della partita.
Lotito contestato
Probabile a questo punto una multa da parte della società, peraltro travolta dalle critiche social dei tifosi biancocelesti. Tavares per “l’errore tecnico e di superficialità” (parole di Sarri) e Lotito (anche) per il blocco del mercato che ha impedito alla società di rafforzarsi: sotto accusa, dopo il derby perso e la situazione in campionato (3 punti in 4 gare, due sconfitte consecutive), sono soprattutto loro.
“Lotito resisti”, per i romanisti. “Lotito vattene” per i laziali
“Lotito resisti”, si legge sugli striscioni esposti in città dai tifosi romanisti. “Lotito vattene” è invece lo slogan ripetuto dalla maggioranza dei sostenitori laziali, scesi in piazza sia nell’estate 2024 che lo scorso luglio per manifestare il dissenso nei confronti del presidente, ormai in carica dal 2004. Lui, Lotito, è arrabbiato per il derby perso ma in generale resta sulla sua posizione: “Il club non è in vendita”, il ritornello dell’azionista di maggioranza.
Intanto la Lazio è in piena confusione, con mille infortunati e Sarri sempre più cupo: al tecnico il blocco del mercato era stato nascosto, quando lo ha scoperto ha deciso lo stesso di andare avanti per il legame con il club e la tifoseria, ma i problemi sono evidenti. Aveva bisogno di almeno tre rinforzi per addestrare la squadra al suo calcio, invece ha dovuto adattare il 4-3-3 a un collettivo che il meglio lo aveva dato con il 4-2-3-1 di Baroni.
L’attacco di Di Canio
A Sky, domenica sera, l’ex capitano Di Canio non ha risparmiato critiche allo stesso Sarri: “La Lazio ha preso un allenatore che in questi momenti, quando le cose non vanno, istintivamente rischia di fare danni, anche nella comunicazione. Dopo il derby ha detto che spera che i giocatori sentano il dolore, lui parla in modo molto spartano, ma Maurizio non è il tipo di allenatore che in questo momento ha la capacità di dialogare e arrivare a un compromesso con i giocatori. Storicamente è uno molto integralista, a me come tecnico piace ma non è quello che serve ora. Ma adesso la Lazio – ha detto ancora Di Canio – è messa male anche come ambiente. Quello che è successo quest’estate (il blocco del mercato, ndr) è molto grave, non solo perché i tifosi laziali non possono sognare, ma anche per il calcio italiano”. Poi l’attacco a Guendouzi, espulso perché ha mandato a quel paese l’arbitro Sozza subito dopo il fischio finale: “Poteva risparmiarsi quel gesto. Lui è riconosciuto come un leader da compagni e tifosi laziali, ma per me è un leader dissonante. L’anno scorso faceva errori gravi e aveva pure il coraggio di prendersela con gli altri”.
E ripare la campagna abbonamenti
In tutto questo, la Lazio deve affrontare anche una clamorosa emergenza a centrocampo: saranno squalificati Guendouzi, appunto, e Belahyane, sono infortunati Dele-Bashiru (rischia un mese di stop) e Rovella. Quest’ultimo, alle prese con la pubalgia, sarà molto probabilmente costretto a operarsi. Una situazione difficilissima in campo e fuori, insomma. In piena bufera, la società ha deciso di riaprire proprio oggi, lunedì, la campagna abbonamenti, per superare le 30mila tessere (ora sono 29.163): l’ennesimo paradosso di una stagione nata malissimo e che si annuncia complicata per la Lazio, senza coppe e impantanata in una posizione di classifica lontana dagli obiettivi stagionali (il ritorno in Europa). Ancora Di Canio: “A gennaio cosa vuoi riparare? Cosa vuoi prendere? Che ti danno a gennaio?”.