La lunga estate di Nico Gonzalez. Tra offerte, accelerate, brusche frenate e un accordo, quello con la Juventus, tutt’altro che in dirittura d’arrivo. Dopo alcuni giorni in cui sembrava che l’affare si potesse concretizzare nel giro di poche ore, lo scenario adesso pare cambiato. Una fase di stallo che avvolge anche Albert Gudmundsson e che congela al momento quello che pareva un doppio binario sul quale far correre velocemente due trattative ben impostate e avviate. Ma cosa sta accadendo, a poco più di due settimane dalla chiusura del calciomercato? In realtà l’accordo per arrivare all’attaccante del Genoa è già stato raggiunto: 7 milioni di euro per il prestito oneroso e 18 per il riscatto che diventa obbligatorio a determinate condizioni. Accordo raggiunto anche col calciatore, che ha comunicato da settimane la sua intenzione di lasciare i rossoblu per provare una nuova avventura in viola.
La cessione improvvisa di Retegui all’Atalanta, però, ha agitato il tecnico Gilardino che ha chiesto rassicurazioni alla sua società. Da qui l’indicazione di trovare prima il sostituto di Gudmundsson per poi dare il via libera alla sua cessione: Amine Harit è l’obiettivo che il Genoa sta trattando, quasi rassegnato dal fatto che l’islandese possa andare via. Nessuna fretta invece, da parte dei viola, sul fronte Nico Gonzalez. La Juventus ha messo sul piatto una cifra intorno ai 30 milioni, con l’argentino che ha aperto all’addio. Ma in realtà la fumata bianca non è così vicina, anche se la Juventus spinge alla ricerca della formula giusta. Forte anche della volontà del giocatore, che vorrebbe giocare la Champions e che continua ad allenarsi in maniera individuale al Viola Park. La volontà di Rocco Commisso sarebbe quella di non cedere Nico Gonzalez. Una situazione che al di là della calma apparente, è destinata ad accendersi specie negli ultimi giorni di mercato.
Non tutto ruota attorno a Nico, però. La Fiorentina ieri ha presentato il nuovo portiere De Gea e nelle stesse ore è arrivato a Firenze il nuovo centrocampista Amir Richardson. Dopo aver festeggiato il bronzo conquistato col Marocco alle Olimpiadi, il classe 2002 è atterrato in mattinata per poi sostenere le visite mediche e i test atletici. L’abbraccio con la dirigenza, quello col tecnico Palladino e la firma sul contratto: dieci milioni e il 10% della futura rivendita al Reims le cifre dell’affare. Questo pomeriggio verrà presentato alla stampa e l’obiettivo del giocatore adesso è quello di velocizzare l’inserimento nei sistemi di gioco del nuovo allenatore per rinforzare un reparto che aveva bisogno di innesti. Gli uomini mercato sanno che molto dovrà ancora accadere. In mezzo al campo ma non solo. In questo senso gli ultimi giorni di trattative potrebbero essere decisivi: è una questione che riguarda tutte le società e che spinge club, agenti, giocatori e intermediari a trovare le soluzioni migliori proprio nelle ultime ore. Tra occasioni, bracci di ferro e nodi da sciogliere all’ultimo tuffo. Lo sa bene anche Sofyan Amrabat che l’anno scorso volò in direzione Manchester, sponda United, il primo settembre. Nelle ore in cui il sipario stava calando sul calciomercato estivo italiano. Convocato e schierato titolare nel corso dell’ultima amichevole col Friburgo, Sofyan attende di scoprire il suo futuro. Dalla Turchia è arrivata l’offerta del Fenerbahce di Mourinho che soddisferebbe il giocatore (oltre 4.5 milioni annui) ma non i viola. Amrabat vorrebbe tornare allo United. Ma manca l’offerta giusta e allora la dirigenza viola e Palladino, coi quali Amrabat ha un ottimo rapporto, spingono per la permanenza. Nel frattempo il centrocampista si allena in gruppo e salvo colpi di scena imminenti, è a disposizione per la prima di campionato, sabato a Parma, dove dovrebbe giocare nei due insieme a Mandragora.
