Castel Volturno — Tale e quale alle montagne russe: dall’entusiasmo sfrenato per la fuitina in classifica alla valanga di critiche per il duro ko subito contro l’Atalanta, che ha stravolto in un baleno sensazioni e giudizi sull’avvio di stagione del Napoli. I numeri dicono che il rendimento degli azzurri resta straordinario, visto che il primo posto solitario alla vigilia della super sfida di domenica sera (ore 20.45) a San Siro contro l’Inter non era affatto in preventivo.
Ma era stata proprio la rinnovata squadra di Antonio Conte ad alzare di colpo l’asticella nelle settimane precedenti con la sua inattesa partenza sprint e a nulla sono serviti dunque gli avvertimenti dell’allenatore leccese, che più volte s’era sforzato di catechizzare l’ambiente sugli inevitabili e fisiologici pericoli da mettere in preventivo in un processo di crescita. Lui stesso si augurava del resto di avere torto e per questo la battuta di arresto di cinque giorni fa a Fuorigrotta lo ha ferito almeno quanto i tifosi, di cui ieri si è notata l’assenza all’esterno del centro sportivo di Castel Volturno, dove i tanti steward si sono trovati a presidiare le transenne vuote.
Eppure dietro l’angolo c’è la trasferta sul campo dei campioni d’Italia in carica, non un appuntamento qualsiasi. Sul sogno scudetto si è abbattuta una doccia gelata e a Milano sono ancora 1500 (complice il divieto ai residenti in Campania) i biglietti invenduti per il settore “Ospiti”.
Ma all’interno del Training Center si respira un’aria molto diversa e sarà Conte a ribadirlo nel corso della conferenza stampa di oggi a Castel Volturno. Il Napoli non si sente infatti ovviamente in crisi e tanto meno sotto processo, anche se la voglia del tecnico e dei giocatori di lasciarsi alle spalle l’amarezza (identica a quella dei tifosi) per la sconfitta contro l’Atalanta è fortissima. La reazione a San Siro ci sarà e almeno dal punto di vista caratteriale gli azzurri sembrano pronti a dimostrare di non aver subito alcun tipo di contraccolpo. Per fare un risultato positivo contro l’Inter potrebbe servire però pure qualche accorgimento di natura tattica, visto che nonostante il primato solitario in classifica la capolista è ancora alla ricerca sul campo degli equilibri, con il fondato timore di dover fare i conti con la classica coperta troppo corta.
I numeri parlano in questo senso in maniera abbastanza chiara. Conte ha infatti cominciato il suo lavoro partendo dalla ricostruzione della difesa, dopo aver preso atto al suo arrivo dei 48 gol subiti dal Napoli nello scorso campionato. Il tracollo nel debutto di metà agosto a Verona ha confermato al nuovo allenatore di dover intervenire con una terapia d’urto e proteggere il reparto arretrato è diventata dunque – ancora di più – una priorità assoluta per tutta la squadra. Ai centrocampisti e alle punte è stato chiesto di sacrificarsi in misura sempre maggiore nella fase passiva e i risultati sono stati eccellenti, visto che nelle successive 10 giornate della Serie A sono state appena cinque le reti incassate dagli azzurri, comprese le tre di domenica scorsa contro l’Atalanta.
Il rovescio della medaglia sono stati però i problemi accusati dagli attaccanti, che soprattutto nelle ultime gare sono sembrati troppo isolati e privi di un sufficiente sostegno da parte dei compagni. Di qui la necessità di trovare qualche correttivo di natura tattica, con il probabile “riavvicinamento” già dalla trasferta di San Siro delle posizioni in campo di Kvaratskhelia e Lukaku. I due avevano fatto faville in coppia fino alla trasferta di Cagliari, ma con l’avanzamento di McTominay nel ruolo di secondo terminale nei pressi della porta avversaria la connessione tra il fantasista georgiano e il bomber belga è progressivamente diminuita. Contro l’Inter l’obiettivo è ripristinarla.