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La rivelazione di Santon: “Rischiavo le protesi se continuavo”

“Non potevo più garantire un tot di partite, ero sempre a rischio infortunio, avevo paura a spingere”

Davide Santon ha da poco appeso gli scarpini al chiodo e si è ritirato dal calcio giocato. L’ex Inter ha atteso la conclusione del contratto con la Roma ma poi ha scelto di non proseguire la propria carriera per problemi fisici legati principalmente alle ginocchia.

Il difensore ultimamente è stato anche accusato di essere rimasto a Roma per soldi. Affermazione assolutamente non vera come ribadisce Davide: "Non è assolutamente vero, non sarei potuto andare a giocare in un’altra squadra, non avrei passato le visite mediche. Con i giallorossi abbiamo deciso per il fine carriera, con loro è tutto a posto".

Fanno invece riflettere e capire meglio le motivazioni per le quali Santon ha deciso di dire basta. Le sue parole estrapolate da un'intervista rilasciata a Tuttosport: "Le mie ginocchia adesso sono distrutte. Non potevo continuare, avrei rischiato di dover mettere le protesi. Non potevo più garantire un tot di partite, ero sempre a rischio infortunio, avevo paura a spingere, non mi divertivo più. Dopo una stagione così, perdi le motivazioni e il tuo corpo ti dice basta. Rischio protesi? Si, ho le ginocchia distrutte. Probabilmente a 50 anni dovrò metterle comunque. Per il calcio ho dato tutto, ho sacrificato il mio corpo. Mourinho? Lui è stato quello che mi ha lanciato e con cui ho finito. Con le parole è il numero uno, si fa voler bene".

 

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