”Gattuso lo inviterò a venire accanto a me in panchina quando ci sarà la partita del cuore, a patto che lui mi inviti a sedere accanto a lui quando giocherà la Nazionale. Non ci conosciamo. Non dimentichiamo che è milanista. Vuol dire che non abbiamo mai avuto motivi di frequentazioni. Semplicemente questo”. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante ”La Politica nel Pallone”, trasmissione radiofonica della Rai, è tornato sulle parole pronunciate due settimane fa e relative al nuovo ct azzurro: “La scelta di Gattuso è probabilmente un azzardo. Viste le difficoltà – ha precisato la seconda carica dello Stato – un allenatore con più esperienza poteva essere una scelta migliore. Ma una volta che c’è lui viva Gattuso e siamo tutti con la Nazionale. Io non ho mai detto che Gattuso non sia una brava persona e, soprattutto, non ho mai detto che Gattuso non sia un bravo giocatore e un allenatore di belle speranze. Ho detto solo che non rappresenta il cuore della storia del calcio italiano, che invece nella mentalità di tutti i tifosi è Baggio, Del Piero o Totti. Questi nomi rappresentano il nostro calcio. Poi io mi auguro che Gattuso faccia bene l’allenatore”.
La Russa: “Due riforme per il calcio italiano”
La Russa ha poi parlato dei cambiamenti che appronterebbe al calcio italiano: “Dovrebbero esserci almeno quattro italiani in ogni formazione. La Lega può imporre che ci siano, perché non contrasta, secondo me, con nessuna norma. Poi una cosa è averli in organico, una cosa è impiegarli nella partita. Sono due le riforme che secondo me servono. Una è quella di ridurre il numero delle squadre. L’altra, i giocatori che non possano essere costretti a un numero di partite esorbitante”.