Il bicchiere è e resterà mezzo vuoto per tutto il resto della stagione, per il Napoli, perché l’esclusione dopo 13 anni dalla prestigiosa ribalta delle Coppe europee non è una ferita sanabile, almeno per il momento.
Ormai il danno è stato fatto – dopo il decimo posto del campionato scorso – e c’è quindi solo un modo per pensare lo stesso positivo: spingere al massimo il piede sull’acceleratore in Serie A, per trasformare in un vantaggio il mortificante handicap della mancanza di impegni internazionali, che viceversa costringeranno a un tour de force le dirette concorrenti degli azzurri già a partire dalla prossima settimana. Nulla a che vedere con il meno frenetico tran tran in programma al Training Center di Castel Volturno, dove Di Lorenzo e i suoi compagni avranno molto più tempo per lavorare agli ordini di Antonio Conte e si potranno permettere una gestione delle forze più oculata fino allo sprint primaverile, quando saranno decise allo sprint le posizioni d’alta classifica. Tanto vale insomma fare di necessità virtù. Ma sarà fondamentale l’impegno in allenamento dei giocatori, obbligati a stare alla larga dai cali di tensione.
Guai a dimenticare la severa lezione del recente passato. Durante la scorsa stagione, infatti, il Napoli andò in tilt definitivamente proprio dopo essere uscito a inizio marzo dalla Champions: troppi giorni tra una gara e l’altra e la irresistibile tentazione di rimandare al domani ciò che invece bisognava fare subito.
La domenica non arrivava mai e il gruppo non seppe gestire l’impegno unico del campionato, dopo tanti anni di presenza fissa nelle Coppe. Ora tocca a Conte, dunque, lavorare sulla testa e sul fisico dei giocatori giorno dopo giorno, per fare in modo che la “settimana tipo” di allenamenti si trasformi davvero in un vantaggio e non diventi invece dannosa.
La “Champions” del Napoli per tutta la stagione si giocherà a Castel Volturno, dove da ieri la squadra ha ripreso la sua preparazione in vista della trasferta di domenica a Cagliari. Alla spicciolata stanno rientrando alla base gli 11 azzurri reduci dagli impegni con le rispettive Nazionali e Conte avrà presto il gruppo al completo, dunque, dopo aver lavorato nei giorni scorsi solo con i giocatori rimasti in sede.
L’allenatore leccese ha avuto per la prima volta a sua disposizione Scott McTominay e Billy Gilmour, che hanno iniziato la loro marcia di avvicinamento verso l’agognato debutto in Serie A. Un po’ meno allegro l’umore di David Neres, che sta metabolizzando la rapina subita ed è tornato in città senza la famiglia. Le vittorie con l’Italia hanno invece fatto bene a Buongiorno, Di Lorenzo, Meret e Raspadori, felicissimo per il gol alla Francia.
Ma la sosta è alle spalle e per il Napoli ci sono alle porte due trasferte in sei giorni: domenica a Cagliari e il sabato successivo a Torino contro la Juventus, che prima del big match allo Stadium dovrà affrontare invece il suo debutto in Champions League, martedì prossimo. Per Conte sarà la prima occasione per trasformare in un vantaggio concreto la settimana “tipo”, di cui peraltro il tecnico leccese avrebbe fatto volentieri a meno, pur di partecipare alle Coppe.
Visto che è andata così, però, tanto vale farsene una ragione e provare a trasformare in un vantaggio l’handicap, facendo tutto il possibile perché non succeda mai più. Ieri Aurelio De Laurentiis ha celebrato i suoi primi vent’anni di presidenza con un tweet. “È con orgoglio che festeggio questi primi 20 anni di straordinario cammino, come Presidente e proprietario del Napoli, che abbiamo tutti insieme portato a primeggiare in Italia e in Europa con un percorso vincente. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questo traguardo”.
Le gioie del passato non bastano, però. La nuova sfida è tornare tra le grandi.
