STOCCARDA – Hanno quasi battuto la Germania, sembrano divertirsi mentre giocano e sono convinti di potere battere l’Italia. I ragazzi del ct Murat Yakin, che sabato 29 giugno alle 18 incontreranno l’Italia nel primo ottavo di finale di questo Europeo, non si pongono limiti. Ecco i cinque punti di forza della nazionale Svizzera.
Il blocco bolognese
Freuler, Ndoje, Aebischer. Sono tre i calciatori della nazionale svizzera a giocare nel Bologna, che con la guida di Thiago Motta ha conquistato un posto in Champions. Oltre a segnare e servire assist, i tre hanno portato nel ritiro di Stoccarda e negli stadi tedeschi l’entusiasmo di un’annata memorabile. “Sicuramente noi giocatori del Bologna abbiamo tanta fiducia, qualità, e un allenatore che ci ha dato tanto. Proviamo a dare il massimo”, ha detto Aebischer in conferenza stampa.
Un 3-4-3 cangiante
Nessun allenatore parla volentieri di moduli. Ma sono i moduli a dare forma alle squadre, e quello della Svizzera è riconoscibilissimo. Al pari dell’Austria, la Svizzera per coesione e facilità di gioco sembra un club. Il 3-4-3 con cui gli elvetici stanno affrontando l’Europeo si basa sulla solidità e l’esperienza di Sommer in porta, la corsa di Schar e Widmer (che contro l’Italia non ci sarà, squalificato) sulle fasce, le idee di Xhaka, gli inserimenti di Freuler e Aebischer e su un attacco mobile, nei nomi e nelle geometrie. È probabile, ma nulla è deciso, che sabato il tridente sarà composto da Shaquiri, Vargas ed Embolo.
Il patto della difesa a tre
Dopo un mese di novembre 2023 difficilissimo, culminato con la sconfitta per 1-0 contro la Romania nelle qualificazioni all’Europeo, la squadra e il ct hanno stretto un patto: puntare sulla difesa a tre. A proporlo a Yakin sarebbe stato Xhaka, uno dei senatori dello spogliatoio. Da allora, tanto nelle amichevoli preparatorie quanto nel girone da poco concluso, il trio di difesa composto da Schar, Akanji e Rodriguez è stato uno dei perni della squadra:
Un ct e un vice complementari
Yakin dallo scorso febbraio è affiancato da Giorgio Contini, già con lui come vice dodici anni fa ai tempi del Lucerna. Dopo tante esperienze come primo allenatore nei club svizzeri, il primo assistente di Yakin si occupa soprattutto della fase offensiva (da calciatore giocava in attacco), lasciando al titolare l’organizzazione della difesa, che è la sua specialità. Entrambi cinquantenni, i due si completano. In uno spogliatoio poliglotta come quello svizzero, è apprezzato che Contini parli cinque lingue.
L’ombra delle qualificazioni mondiali
Donnarumma, Di Lorenzo, Barella, Jorginho, Chiesa, Raspadori e Cristante erano in campo, o sono entrati a partita in corso, nella doppia sfida del 2021 contro la Svizzera che qualificò gli elvetici al Mondiale dell’inverno successivo. Due pareggi. Due rigori sbagliati da Jorginho. Il timore è che l’ombra di quella sfida possa allungarsi su quella dell’Olympiastadion. Il riferimento lo ha fatto Freuler, che mercoledì, ricordando in conferenza stampa la vittoria dell’Italia sulla Svizzera a Euro 2020, ha detto: “Da quel 3-0 abbiamo imparato. Noi poi siamo andati al Mondiale in Qatar, mentre loro sono rimasti a casa”. Poi ha ritrattato, chiedendo scusa. Ma intanto, il messaggio è passato.