BERLINO — Se avesse fatto la scelta ovvia, imboccando l’autostrada per la gloria, ora Ralf Rangnick starebbe pianificando il mercato del Bayern Monaco. Fra una partita e l’altra della sua Austria — che in Baviera nessuno gli chiedeva di lasciare prima dell’Europeo — avrebbe telefonato per bloccare il regista che manca, o per convincere quel terzino di troppo a partire. Invece nel maggio scorso, quando gli ambasciatori della società più titolata di Germania hanno tentato un ultimo affondo per convincerlo, ha detto no grazie, preferisco restare a tempo pieno ct dell’Austria.
Rangnick, chi è il ct dell’Austria
La guida dal 2022. E a 66 anni da compiere si ritrova a essere idolo e condottiero di un Paese calcistico che non è il suo, anche se parla la stessa lingua. Battendo per 3-2 l’Olanda, che per due volte aveva raggiunto il pari e per due volte è stata superata, l’ex tecnico del Red Bull Lipsia (il Manchester United è meglio non nominarglielo), che il Milan quattro anni fa corteggiò e poi mollò per confermare Pioli, ha chiuso un conto aperto da 34 anni. A tanto risaliva l’ultima vittoria austriaca contro gli arancioni, che avevano vinto le ultime sette sfide. E ha chiuso in testa un girone in cui favoriti erano Deschamps e Koeman.
L’Austria agli ottavi: contro chi gioca?
Frettolosamente bollato come “l’uomo dell’algoritmo”, per la sua passione per i dati, al dunque l’ispiratore del Gegenpressing ha fatto la più romantica delle scelte. Come ct dell’Austria guadagna 1,5 milioni di euro a stagione. Poco più di un quinto dello stipendio garantito a Monaco a Vincent Kompany. Ma vuoi mettere lo spettacolo dell’Olympiastadion che canta il tuo nome, mentre con la testa sei già agli ottavi? L’Austria aspetta di sapere chi sarà la seconda del gruppo F, che incontrerà il 2 luglio a Lipsia, fra Turchia, Repubblica Ceca e Georgia. L’Olanda era già qualificata, ma è finita terza: mercoledì conoscerà la sua avversaria, ma le toccherà probabilmente l’Inghilterra, e nei quarti eventualmente la vincente di Svizzera-Italia.
Olanda-Austria 2-3, l’ultimo capolavoro
Si era capito che nel gruppo D sarebbe potuto succedere di tutto, e di tutto è successo. L’Austria è passata in vantaggio dopo 5’ grazie all’autorete di Malen, la settima del torneo. Dopo un primo tempo tutto austriaco, nella ripresa gli olandesi hanno pareggiato con Gakpo. Il nuovo vantaggio è arrivato grazie a un colpo di testa del piccolo Schmid. Depay ha riportato il conto in pari, ma nel finale è arrivato il 3-2 di Sabitzer. In conferenza stampa Rangnick, commosso, ha commentato: «Il nostro torneo era cominciato con un autogol subito. Oggi abbiamo meritato. Non ci siamo piegati. Era impossibile finire primi nel girone più difficile, secondo i coefficienti Uefa». I coefficienti e le emozioni. E gli occhi dicevano: pensate se non ci avessi provato.