MILANO — Lautaro e Lewandowski con la Champions hanno conti in sospeso. L’argentino si è specchiato nella coppa per un istante, senza toccarla, entrando allo stadio Ataturk nella sera calda del 10 giugno 2023. Ma ad alzarla è stato Gündogan, capitano del Manchester City, dopo la finale vinta sull’Inter. Lewandowski, terzo miglior marcatore della storia del torneo, il trofeo lo ha vinto una volta soltanto, nel 2020 con il Bayern, nel deserto dello stadio Da Luz di Lisbona. Ma la luce di quella vittoria contro il Psg, festeggiata nel silenzio, è stata offuscata dalla decisione di France Football di non assegnare il pallone d’oro, causa Covid. «Lo merita Robert», disse Leo Messi. L’investitura del capitano eterno del Barcellona non bastò a risollevare l’umore al polacco.
I segnali di Lautaro
Vogliono rifarsi. Vogliono esserci e lo gridano al mondo tramite i social. Lautaro, uscito dolorante a fine primo tempo dell’andata della semifinale all’Olimpico di Montjuic, ieri sera ha postato una foto della sua schiena tatuata mentre fa esercizi in palestra. Come didascalia, una clessidra e una batteria. Tradotto: sto ricaricando le pile. Lewandowski, fermo dal 19 aprile, ha pubblicato immagini del suo ritorno sui campi d’allenamento, accompagnate da un messaggio: «Morning, lads». Buongiorno, ragazzi. Linguaggi diversi per comunicare la stessa cosa: la voglia di giocare domani sera a San Siro il ritorno della semifinale.
Gli infortuni
Entrambi lottano contro la propria coscia sinistra. A Lautaro è stata diagnosticata un’elongazione ai flessori. A Lewandowski, una lesione del muscolo semi-tendinoso. L’infortunio del polacco è più grave, ma è più avanti nel recupero. Quello del capitano interista lo è meno, ma non è ancora tornato a lavorare con i compagni. Lo farà oggi. Poi toccherà a Simone Inzaghi e Hansi Flick decidere se e quando schierarli. Un rebus di non facile soluzione. Immaginando che nessuno dei due abbia grande autonomia, dovrebbero partire dalla panchina. Ma poi potrebbero non averne abbastanza in caso di supplementari e costringere gli allenatori a spendere una ulteriore sostituzione. Al tempo stesso, farli partire titolari significherebbe lasciare in panchina compagni più in forma.
Le possibili alternative
Per il Barcellona, il tema è anche tattico. Se Taremi è una versione meno performante di Lautaro — dalla sua ha solo l’altezza — Ferran Torres somiglia poco all’ariete polacco. Nasce ala destra, sta mal volentieri in area, ma è velocissimo a infilarcisi, applicando la famosa boutade di Guardiola secondo cui «il centravanti è lo spazio». Quando invece c’è Lewandowski, il centravanti è Lewandowski. E ci si chiede: dato per assodato che l’Inter sia più forte con Lautaro, i blaugrana sono più o meno pericolosi quando in campo c’è il ragazzone di Varsavia? La storia dice che il 12 ottobre 2022, nel girone di Champions, segnò una doppietta all’Inter. Ma Inzaghi, nella pancia dello stadio di Montjuic, ha fatto notare che «nelle prime tre partite senza Lewandowski, in questa stagione, prima dell’infortunio il Barcellona ha segnato 15 gol». È difficile decidere. Chi probabilmente spera nel rientro del polacco è Acerbi, più bravo a marcare i centravanti che lo spazio.