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Lazio, Baroni e l’anno zero: “Non chiedo tempo, bisogna partire forte”

In 40mila all’Olimpico per il debutto con il Venezia (questa sera, ore 20.45). “I pronostici contro? Noi puntiamo in alto”

Stop alla chiacchiere, parla il campo. Non dirà subito cose definitive, in fondo è la prima partita di un nuovo ciclo, ma darà indicazioni significative. Stasera (ore 20.45) la Lazio debutta contro il Venezia neopromosso, appuntamento per 40mila tifosi all’Olimpico: molti di loro hanno organizzato un apposito blitz dai luoghi di villeggiatura. D’altronde l’amore per la squadra è più forte della contestazione nei confronti di Lotito: c’è voglia di scoprire la nuova Lazio. Per Marco Baroni parte un’avventura sognata da anni, sulla panchina di una big, anche se ridimensionata nelle ambizioni rispetto all’era Sarri. Ma il tecnico nella parte del cane bastonato non si riconosce neanche un po’: «Non partiamo accucciati, tutt’altro. Noi lavoriamo forte per obiettivi importanti».

È piaciuta la convinzione con cui sosteneva i concetti, ieri nella conferenza stampa pre-debutto. Nonostante la rivoluzione, Baroni non chiede tempo, evita i giochini di chi lancia le mani avanti: «Il tempo è domani, vogliamo i tre punti». Hic et nunc. Non a caso si affiderà ai più esperti, nella formazione iniziale tra i nuovi dovrebbe essere inserito solo Tchaouna. Anche se il tecnico stima molto Castrovilli, gli concederà di sicuro un segmento di partita, e sta cercando di capire come utilizzare al meglio Dele-Bashiru, in attesa del “suo” Folorunsho. Subito convocato il sesto acquisto, il “vero 9” Dia: «Perché è stato preso nonostante i due centravanti già in rosa? La Lazio cerca giocatori forti e lui lo è». Parte il duello con Castellanos, che stasera sarà titolare e dovrà reagire alla nuova situazione. Probabile panchina per l’altra punta, Noslin, e per il terzino Tavares, in ritardo di condizione.

Soddisfatto del feeling con i giocatori, che ne apprezzano il modo di porsi e i principi di gioco, Baroni detta le parole-chiave della sua Lazio: «Mobilità, perché non voglio ruoli fissi, identità e verticalità». L’obiettivo è chiaro: «Migliorare la posizione dello scorso campionato e sorprendere gli scettici, ma soprattutto emozionare i tifosi». Essenziale arrivare al cuore della gente lottando senza tregua per 90 minuti più recupero. D’altronde è una squadra diversa, questa Lazio: più muscoli e dinamismo, meno qualità. I difetti sulla carta? La “zona rifinitura”, perché manca un vero 10 (potrebbe diventarlo Castrovilli, se recupera al 100 per cento): al gol si deve arrivare con modalità differenti, riempiendo l’area con molti giocatori e recuperando palla vicino all’area avversaria. Poi non sarà agevole sostituire in questo primo mese l’infortunato Gila, il difensore più forte nell’uno contro uno. Lo spagnolo, come previsto, non è stato inserito nella lista consegnata ieri in Lega. Ma Baroni si fida di chi c’è: «Non penso ai pronostici e al mercato: devo vincere subito questa partita, la più importante della mia carriera». Hic et nunc.

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