L’esame dell’Allianz Stadium per misurare le ambizioni della Lazio. La sfida di stasera (ore 20,45) in casa della Juventus “è un passaggio cruciale”, sottolinea il tecnico Baroni, nel percorso di crescita della squadra biancoceleste. «Affrontiamo la miglior difesa d’Europa. Hanno il primato del possesso palla in Italia. E poi consistenza, compattezza, esperienza». In palio però c’è una notte da vivere al primo posto insieme al Napoli, l’occasione intriga: la Lazio, reduce da 4 vittorie di fila, vuole dimostrare di non essere solo una sorpresa di inizio stagione. «La bellezza di queste grandi partite è proprio nella difficoltà. Sono le gare perfette per alzare il livello, vanno giocate con voglia e personalità», sostiene l’allenatore, che preferisce comunque i fatti alle parole e non si esalta per gli elogi. Sa bene che le trappole sono dietro ogni angolo del campionato, figuriamoci allo Stadium: «Noi dobbiamo rimanere equilibrati, in campo e fuori, puntando sul lavoro».
A proposito di equilibri, inutile aspettarsi una Lazio più prudente del solito: «A me – assicura Baroni – non piace modificare l’impostazione della squadra. Abbiamo la nostra identità, non la cambiamo: abbiamo preparato la partita così». Per non soffrire troppo le ripartenze della Juve, il tecnico potrà contare anche su Guendouzi, che ha recuperato dal problema al piede accusato in nazionale. A parte Lazzari, gli uomini della rosa sono tutti a disposizione. Anche Gigot, che esordirà in Europa League, giovedì in trasferta contro il Twente. Stasera invece davanti a Provedel ci saranno Marusic, Gila, Romagnoli e Nuno Tavares; Rovella completerà la mediana accanto a Guendouzi. In attacco, Isaksen, Dia e Zaccagni – oggi 100 partite con la Lazio – alle spalle di Castellanos.
Oltre alla partita, continua a tenere banco la questione legata al Flaminio. Ieri sono arrivate le parole dell’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, architetto, laziale e scettico sulla fattibilità del progetto che Lotito sta per proporre ufficialmente in Campidoglio. «Chi conosce la città sa che l’idea di trasformare il Flaminio in un’arena che porta cinquantamila persone è impensabile», ha sentenziato l’ex primo cittadino a Radio Laziale. «È un’area urbana priva di infrastrutture e non ci sono parcheggi», le criticità principali evidenziate, insieme alla vicinanza con il Maxi e l’Auditorium. «Si deve trovare una soluzione intelligente. Non si può fare su Viale Tiziano, famo ride!», ha concluso Rutelli. Lotito però va avanti con il suo progetto. E intanto ha aperto alle telecamere di Dazn il centro tecnico di Formello. Per l’occasione, è tornato a parlare pure dei recenti cambi in panchina e del nuovo percorso iniziato: «Sarri ha deciso di andare perché non era più in grado di governare lo spogliatoio. Dopo Tudor abbiamo deciso di fare cambiamenti sostanziali e abbiamo scelto Baroni, un allenatore che ha fame e parla il nostro stesso linguaggio». Stasera il tecnico vuole abbattere il tabù dello Stadium, l’esame più difficile.