Il mercato bloccato fa arrabbiare i tifosi e anche — soprattutto — Maurizio Sarri. Il tecnico sapeva delle difficoltà della Lazio, ma non immaginava che il club non potesse fare acquisti perché ha tutti e tre gli indici non in regola (liquidità, indebitamento e costo del lavoro allargato). Si sente tradito, l’allenatore, rispetto a quei discorsi di Lotito e Fabiani che lo hanno convinto a tornare sulla panchina biancoceleste. Lui chiede un terzino, una mezzala sinistra e un centravanti, innesti impossibili finché non sarà sbloccato l’indice di liquidità.
Lotito ha chiamato Sarri per assicurargli che risolverà la situazione, ad agosto avrà i giocatori richiesti e intanto non cederà nessuno dei big. “Non ci sono motivi di preoccupazione”, precisa una nota del club. Il presidente punta su una particolare interpretazione che riguarda l’indice di liquidità: visto che dal primo luglio sarà eliminato, e che l’unico criterio che conterà sarà l’indicatore del costo del lavoro allargato, è giusto che questo parametro — quello fissato dall’Uefa — sia valido già per la sessione estiva. Cosa che permetterebbe alla Lazio di fare mercato, anche se a saldo zero (si compra in base alle cessioni). La replica della Figc, perentoria, si basa sul comunicato del 9 maggio, che ha introdotto la novità sulle regole per il mercato: “Si fissano i valori dell’indicatore del costo del lavoro allargato a decorrere dalla sessione invernale della campagna trasferimenti 2025-2026”. Quindi per la svolta, come già scritto, bisogna aspettare gennaio.
Per far scattare subito il nuovo criterio sarebbe necessaria l’approvazione di altri club e la delibera di un consiglio federale straordinario. Insomma questione molto complessa: si profila l’ennesima battaglia politica tra Lotito e la Figc di Gravina. Di sicuro, l’irritazione di Sarri allarma ulteriormente i tifosi, già furibondi perché i 132 milioni spesi per gli acquisti nelle ultime 4 sessioni di mercato, dall’estate 2023, solo parzialmente compensati dai 64 milioni incassati dalle cessioni, hanno prodotto due settimi posti.
Vista l’emergenza, nei prossimi giorni il ds Fabiani andrà da Sarri, nella sua tenuta in Toscana, per spiegargli la situazione, calmarlo e rassicurarlo. O almeno ci proverà.