Roma – Altro che casa dolce casa. Quella della Lazio è infestata da fantasmi, che quando ti addormenti sei tormentato dagli incubi e quando ti svegli vorresti essere lontanissimo da lì. È stata capace di vincere 10 volte in trasferta, la squadra di Baroni, poi però all’Olimpico prende regolarmente gol da dicembre (15 partite) e soprattutto ha festeggiato un solo successo, il 9 febbraio contro il Monza, nelle ultime 10 gare in serie A. Lo score è da record al contrario: due ko e addirittura 8 pareggi. Quello che costruisce fuori, la Lazio lo distrugge in casa: è accaduto così anche in questi giorni, vittoria a Genova mercoledì ed ennesimo pari ieri con il Parma davanti al proprio pubblico.
«La cronaca della gara»
Lazio, brutto inizio e gol di Ondrejka
Che alla fine ha fischiato la squadra, sotto di un gol già al 3′: cross di Valeri – tifoso laziale – e incursione letale in area del 23enne svedese Ondrejka. Centrocampisti e difensori di Baroni fuori posizione e addormentati. “Quando c’è la Lazio di mezzo, non c’è niente di facile”, recitava uno striscione in curva: vero, ma questo è autolesionismo puro. Il problema principale resta la fase difensiva: è undicesima, la Lazio, nella classifica dei gol incassati. Così la Champions si è trasformata da sogno a utopia. Di più: i biancocelesti rischiano seriamente di restare fuori dalle coppe. E pensare che, visto il pari del Bologna a Udine, una vittoria avrebbe consentito alla Lazio di ritrovarsi al quarto posto con la Juve.
Buio anche a inizio secondo, poi Pedro…
Invece, il buio: stanca, ingolfata, nervosa e in confusione, i biancocelesti non hanno creato neanche una vera palla-gol nel primo tempo e all’inizio del secondo – dopo 50 secondi – si sono fatti infilare di nuovo da Ondrejka, che questa serata non la dimenticherà mai. Il centrocampista svedese – arrivato a gennaio e già a segno contro l’Inter – era alla prima gara da da titolare. Subito lo 0-2 (e si tratta del 24° gol subito nei primi 10’ dei due tempi) da un Parma trasformato da Chivu, in serie positiva da sette gare, ormai salvo e capace di raccogliere 6 punti in 4 gare contro Inter, Fiorentina, Juve e Lazio, la curva Nord è tornata a contestare Lotito. Nel finale due gol del solito, formidabile Pedro (12 reti stagionali), entrato solo nella ripresa (sono 18 i gol di giocatori entrati dalla panchina), hanno consentito almeno alla Lazio di pareggiare e agganciare la Roma al sesto posto. E Suzuki ha deviato il tiro del 3-2 di Guendouzi. Follie all’Olimpico, la casa dei fantasmi.
Lazio – Parma 2-2 (0-1)
LAZIO (4-2-3-1): Mandas 7 – Marusic 4.5, Gila 6, Romagnoli 6, Pellegrini 6.5, Guendouzi 5,, Rovella 5 ( 25’ st Vecino 6.5 ); Isaksen 4.5 (dal 25’ st Tchaouna 6.5), Dia 5 (dall’11’ st Pedro 8), Zaccagni 5 (dal 25’s.t. Noslin 5); Castellanos 5.. All. Baroni 5
PARMA (3-5-2): Suzuki 7; Delprato 6.5, Leoni 7, Valenti 6.5, Ondrejka 8 (dal 25’s.t Balogh 5), Sohm 6.5, Keita 6.5, Hainaut 6 (dal 25’s.t. Man 5.5), Valeri 7 (dal 42’s.t. Lovik sv); Pellegrino 5 (dal 15’s.t. Djuric 5), Bonny 5.5 (dal 15’s.t. Hernani 5). All. Chivu 6.5
Arbitro: sig. Juan Luca Sacchi – sez. Macerata 5Reti: 3’p.t. e 1’s.t. Ondrejka (P), 33’s.t. e 39’s.t. Pedro (L)
Ammoniti: 5’s.t. Castellanos (L), 9’s.t. Leoni (L), 35’s.t. Djuric (P)