Roma – Sta tramontando il primo tempo, il romanista Koné è a terra e dalla curva laziale parte, inconfondibile, il più insopportabile dei cori: “buu”. Breve, chiarissimo, coperto dal dissenso del resto del pubblico. Il benvenuto al derby di Roma però era arrivato già nel pomeriggio: la colonna di fumo delle bombe carta si vedeva già dal Lungotevere, residuo gassoso di solidissimi scontri tra tifoserie e contro il nemico comune: la polizia. Ponte Milvio, famosa per i lucchetti degli innamorati una ventina d’anni fa, ridotta a un cimitero di bottiglie rotte, sedie ribaltate, dehors trasformati in trincee e presidiati da blindati e agenti in tenuta anti sommossa. Tredici di loro finiranno in ospedale, feriti dagli oggetti e dall’esplosivo che gli pioveva contro per essersi messi d’ostacolo al tentativo delle due tifoserie di mettersi le mani addosso. Non basta? A un paio d’ore dall’inizio una ventina di ultrà bulgari del Levski Sofia che cercavano il contatto con i romanisti, sono stati scortati in curva nord per evitare altri guai, mentre con gli ultrà giallorossi si erano mimetizzati hooligans croati della Dinamo Zagabria e greci del Panathinaikos.
«La cronaca della gara»
Il gol laziale tra Luca Pellegrini e Romagnoli, due ex
In quei momenti, il prefetto di Roma stava raggiungendo lo stadio per gustarsi uno dei derby più nervosi degli ultimi anni, scandito da una mezza dozzina di capannelli tra giocatori. E sbloccato a inizio ripresa da Alessio Romagnoli, di testa, sfruttando una punizione di Luca Pellegrini: l’ultima rappresentazione della spietata regola del gol dell’ex – entrambi sono cresciuti nella Roma – ma spogliata dall’ipocrisia di un’esultanza castrata. Gioia pura per due calciatori romani (Pellegrini è di Cinecittà come Nesta, Romagnoli di Anzio), di quelli che non vivranno mai il derby come le altre partite.
Un prodigio di Soulé per il pari
Un gol praticamente identico poteva arrivare prima, durante il noiosissimo primo tempo, se Svilar non ci avesse messo mani e istinto. Ma il film andato in scena fino a quel momento non suggeriva nulla di diverso: la Lazio aveva pensato a giocare, la Roma a far passare i minuti aspettando un errore o forse accontentandosi del classico punticino. Ranieri ha quindi provato a raddrizzarla con la formula che in un remoto passato gli aveva portato fortuna: la sostituzione del capitano al derby. Appena uscito Pellegrini per l’amuleto Shomurodov, come per magia la palla è entrata davvero, spedita in porta da Soulé. Era arrivato per essere il dopo-Dybala, lo è diventato soltanto a marzo e grazie all’infortunio del suo insostituibile alter-ego. Ma in questo derby di primavera la differenza tra i due non s’è vista: l’arco che ha disegnato con il sinistro ha baciato la traversa rimbalzando in porta per poi schizzare fuori, ma solo dopo aver lasciato traccia del gol sull’orologio dell’arbitro Sozza.
Svilar salva, Ranieri si congeda dal derby senza sconfitte
Se l’1-1 arriverà fino alla fine è soprattutto grazie alle mani di Svilar, preoccupato più che da Pedro (altro ex…) o Dia, dal compagno Ndicka, vicinissimo all’autogol. Forse è proprio quello che voleva Ranieri. L’allenatore di San Saba che questa partita l’aveva sempre vinta, cinque su cinque, si congeda dai derby romani assaggiandone anche un’altra faccia e conservando il sedicesimo risultato utile consecutivo. Mentre Baroni, che delle ultime sette partite ne ha vinta una sola, il piacere di un derby vinto deve rimandarlo ancora.
Lazio-Roma 1-1 (0-0)
Lazio (4-2-3-1): Mandas 6.5 – Marusic 6, Gigot 6.5, Romagnoli 7.5, Pellegrini Lu. 7 – Guendouzi 5.5, Rovella 6.5 – Isaksen 6.5 (28’ st Pedro 6), Dele-Bashiru 5 (34’ st Belahyane 6), Zaccagni 5.5 (34’ st Noslin 4.5) – Castellanos 6 (28’ st Dia 4.5). All. Baroni 6
Roma (4-2-3-1): Svilar 7 – Celik 6, Mancini 5, Ndicka 5.5, Angelino 5.5 – Koné 6, Paredes 5.5 (1’ st Cristante 5.5) – Soulé 8 (43’ st El Shaarawy sv), Pellegrini Lo. 5.5 (14’ st Shomurodov 6), Saelemaekers 6.5 (43’ st Rensch sv) – Dovbyk 5 (39’ st Baldanzi sv). All. Ranieri 6
Arbitro: Sozza 6Reti: 2’ st Romagnoli, 24’ st Soulé
Note: ammoniti Paredes, Zaccagni, Isaksen, Mancini, Pellegrini Lu., Rovella.