Ai microfoni di Dazn, Alessio Romagnoli è tornato a parlare del suo ritorno alla Lazio: "È bello per una persona giocare per la propria squadra del cuore ed essere a casa. Però io penso che la scelta più forte, più importante, sia quella di trovare un progetto serio, una squadra forte e un mister forte, perché io voglio vincere con la Lazio. È bello essere qui, ma io voglio vincere con la mia squadra del cuore, per me è la cosa fondamentale. Io ho sempre avuto l'idea di voler tornare. Non volevo farlo troppo tardi, ma in un'età in cui mi sentivo ancora bene, in cui potessi dare il meglio di me stesso. Avevo altre buone offerte sul mercato, però c'è sempre stata questa volontà di tornare, la voglia di vestire questa maglia. Molto hanno fatto anche le persone a casa che mi dicevano 'torna, torna'".
Romagnoli si trova molto bene con Sarri: "Lui mi piaceva dai tempi di Napoli, ero curioso di sapere come lavorava, in particolare con la linea difensiva, i dettagli su cui si concentrava. La compattezza nel derby? Noi lavoriamo tutti i giorni, sia di reparto, sia come squadra. Abbiamo dei concetti che seguiamo, che ci danno de benefici. Poi a volta capita, come è successo, che non va bene la partita ma l'idea con o senza palla è rimasta. Ci sono altre cose, poi, che vanno messe apposto durante la partita. La cosa bella, però è che noi abbiamo un'identità e la riconoscono tutti".
Infine, Romagnoli si è tolto qualche sassolino dalla scarpa parlando del Milan, prossima avversaria in campionato della Lazio: "Un calciatore italiano deve puntare a vincere lo scudetto. Vincerlo con una società come il Milan, da capitano, è una cosa fuori dal comune. È stato bello, dopo anni di delusioni, tante critiche, tanti momenti bui, passare a fare 75 mila ogni volta a San Siro e sentirsi a casa ogni volta che andavamo fuori è stata una cosa pazzesca. Critiche? Non me ne frega niente (ride, ndr). Possono dare fastidio, più o meno. Non sapevano come stavo alcune volte quando andavo in campo, sono stato male da novembre in poi con la pubalgia. Come ci siamo salutati? Col Milan avevamo discusso della situazione del contratto, loro mi avevano fatto anche un’offerta. Poi le nostre strade si sono separate, loro hanno preferito fare altre scelte, io ho fatto le mie. Magari sarebbe stato meglio essere più chiari, in modo da non portare la trattativa fino alla fine. Però io del Milan posso avere solo ricordi bellissimi, 7 anni fantastici".