MILANO – Le leghe europee e il sindacato internazionale dei calciatori si rivolgono alla commissione europea. Accusano la Fifa di definire il calendario internazionale delle competizioni senza coinvolgere club e giocatori, impoverendo così i campionati. La protesta congiunta di European Leagues e Fifpro Europe è indirizzata al Competion department della Commissione europea, che ha compiti di vigilanza sui temi della concorrenza. Nell’esposto non si citano tornei in particolare, ma è evidente il riferimento alle modalità con cui è stato progettato il calendario del Mondiale per club, che non tiene conto delle esigenze dei calendari domestici e delle singole società di calcio. A differenza della Uefa, la Fifa è infatta accusata di decidere in completa autonomia senza dialogare con gli altri soggetti del mondo del calcio.
Nessuna risposta dalla Fifa
Nella nota che annunia l’esposto, European Leagues e Fifpro Europe scrivono: “Negli anni, le leghe e i sindacati dei giocatori hanno ripetutamente sollecitato la FIFA a sviluppare un processo chiaro, trasparente ed equo in merito al calendario delle partite internazionali. L’ultima richiesta formale è stata inviata prima del Congresso e del Consiglio FIFA a maggio 2024. Purtroppo, la FIFA ha costantemente rifiutato di includere leghe nazionali e sindacati dei giocatori nel suo processo decisionale”.
Un calendario ingolfato
Leghe e i calciatori lamentano il fatto che che il calendario delle partite internazionali “è ormai oltre la saturazione ed è diventato insostenibile per le leghe nazionali e un rischio per la salute dei giocatori. Le decisioni della FIFA negli ultimi anni hanno ripetutamente favorito le proprie competizioni e i propri interessi commerciali, trascurato le proprie responsabilità in quanto organo di governo e danneggiato gli interessi economici delle leghe nazionali e il benessere dei giocatori. Le leghe nazionali e i sindacati dei giocatori non possono accettare che le normative globali siano decise unilateralmente”. Prevedere il Mondiale per club dal 15 giugno al 13 luglio 2025, a cavallo fra due stagioni, comporta anche problemi di tesseramento: i club potrebbero cominciare il torneo con una formazione e finirlo con un’altra.
L’azione legale
Leghe europee e Fifpro concludono: “L’azione legale è ora l’unico passo responsabile per proteggere il calcio, il suo ecosistema e la sua forza lavoro dalle decisioni unilaterali della FIFA. Il reclamo spiegherà che la condotta della FIFA viola il diritto della concorrenza dell’UE e costituisce in particolare un abuso di posizione dominante: la FIFA ha un duplice ruolo sia come regolatore globale del calcio che come organizzatore della competizione. Ciò crea un conflitto di interessi. Questo reclamo, che sarà formalmente presentato da European Leagues, LaLiga e FIFPRO Europe, sarà parallelo ad azioni separate avviate da singole leghe e sindacati dei giocatori a livello nazionale”.
Le altre iniziative
I sindacati dei giocatori inglesi, francesi e italiani hanno intentato un’azione contro la Fifa presso il tribunale commerciale di Bruxelles a giugno. Nell’annunciare il nuovo esposto, le leghe europee e la FIFPRO Europee comunicano di avere “già informato la Commissione europea della loro decisione e non vedono l’ora di lavorare a stretto contatto con la Commissione, le istituzioni pubbliche competenti e gli stakeholder del calcio durante tutto il processo di indagine”.
La risposta della Fifa
Tramite i propri canali ufficiali, la Fifa risponde: “Il calendario attuale è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Fifa, composto da rappresentanti di tutti i continenti, compresa l’Europa, a seguito di una consultazione completa e inclusiva, che ha incluso la Fifpro e gli organi di Lega. Il calendario della Fifa è l’unico strumento che garantisce che il calcio internazionale possa continuare a sopravvivere, coesistere e prosperare insieme al calcio per club nazionale e continentale. Alcune leghe in Europa – esse stesse organizzatrici e regolatrici delle competizioni – agiscono con interesse commerciale, ipocrisia e senza considerazione per tutti gli altri nel mondo. A quanto pare, questi campionati preferiscono un calendario ricco di amichevoli e tournée estive, che spesso comportano lunghi viaggi in tutto il mondo. Al contrario, la Fifa deve tutelare gli interessi generali del calcio mondiale, compresa la tutela dei giocatori, ovunque e a tutti i livelli del gioco”.