Como
Reina 6: i tiri romanisti più pericolosi sibilano appena al di là dei pali. Attento nelle uscite, anche in quelle con i piedi.
Van der Brempt 6: meno continuo di altre volte nella spinta, si guarda con attenzione alle spalle.
Goldaniga 6.5: il tridente leggero di Ranieri non lo disorienta, scalda le mani a Svilar con una sventola da lontano.
Kempf 6.5: un po’ disagio nel primo tempo, nel secondo sovrasta Dovbyk.
Barba 6: si muove con molta circospezione, specie quando il suo avversario è Saelemaekers. Avanza di rado ma porge un buon pallone a Belotti.
Engelhardt 6: è l’uomo di quantità del centrocampo, interessante la sfida muscolare con Koné. Dal 18’ st Sergi Roberto 6.5: rientra dopo quasi due mesi, alza il tasso di qualità della squadra.
Da Cunha 6.5: da trequartista che era, si sta trasformando in un centrocampista completo, con passo e visione di gioco. Dal 38’ st Koné sv.
Strefezza 6.5: il suo passo breve per Hermoso è un vero tormento. Va al tiro con pericolosità, anche se avrebbe potuto fare meglio. Dal 38’ st Gabrielloni 8: il vecchio capitano, che con il Como è risalito passo dopo passo dalla serie D, segna il suo primo gol in A ed è a tre quarti suo pure il secondo. La città è pazza di lui.
Paz 7: discontinuo nel gioco ma micidiale nelle conclusioni dal limite, inclusa una punizione che scheggia la traversa. Il gol del 2-0 è un cadeau di Gabrielloni.
Fadera 6: male nella prima metà, quando proprio non sa entrare in partita, più incisivo nella seconda.
Belotti 5: lotta, pressa e si spende per i compagni, lo si dice sempre, ma tecnicamente è peggiorato molto e sull’unica palla buona in area cincischia in maniera indicibile. Dal 18’ st Cutrone 7: ingresso adrenalinico, ravviva l’attacco e costruisce il gol decisivo.
All. Fabregas 7: ritrova la vittoria che mancava da fine settembre con un secondo tempo a tutto gas, senza remore né paure.
Roma
Svilar 6.5: lo bersagliano da lontano, le prende tutte. L’unico tiro da vicino, quello di Gabrielloni, non può neanche vederlo.
Celik 5: benino da difensore di centro-destra, maluccio a tutta fascia, anche perché è costretto a un’interpretazione del ruolo puramente difensiva che non è che gli venga benissimo.
Ndicka 5: Gabrielloni lo incenerisce nell’attimo decisivo.
Hermoso 4.5: sostituisce all’ultimo il febbricitante Hummels ed è costantemente in difficoltà, persino quando è la sua squadra ad avere il controllo della partita.
Saud 5.5: fila come un treno, ma con il pallone non ha ancora tutta questa confidenza. Però Ranieri ne sta facendo un giocatore, anche se ce ne vuole per riuscirci. Dal 17’ st Mancini 6: il suo ingresso sistema la difesa, non è responsabile dei gol che la sua squadra incassa.
Le Fée 5: gioca un primo tempo ordinato, mostrando pulizia di tocco. Nella ripresa, quando il Como spinge e c’è da soffrire, incontra grandi difficoltà. Dal 17’ st Pisilli 5: ci mette molto energia, ma si fa gabbare come un ragazzino da Cutrone sull’1-0.
Koné 6: lo limita un problema alla gamba destra, ma anche in un pomeriggio con il freno a mano tirato sempre una categoria sopra tutti.
Angeliño 5.5: viaggia a fasi alterne, ha spirito di iniziativa ma pure scarso senso pratico. Di certo avere Hermoso alle spalle non lo aiuta.
Saelemaekers 6: nel primo tempo è il più pungente, tanto nel tiro quanto del cross. Dopo l’intervallo passa a sinistra e viene abbandonato a sé stesso. Dal 17’ st Pellegrini 5: entra malissimo in partita. Anzi, non vi entra proprio.
Dybala 5: cerca di far ruotare la squadra da quella posizione di centravanti arretrato che Ranieri gli affida. Gli va così così. Quando ha l’occasione di colpire con il suo sinistro, sbaglia malamente la mira. Dal 31’ st Soulé sv.
El Shaarawy 5.5: attacca e difende sulla sinistra, alzando soprattutto polvere. Dal 1’ st Dovbyk 5: trequarti d’ora spalle alla porta, difendendo male i pochi palloni che vede.
All. Ranieri 5: i cambi peggiorano sensibilmente la squadra, come se i sostituti non avessero troppa voglia di entrare. Ripresa senza energia.
Arbitro Rapuano 5: non ammonisce Engelhardt al primo fallo, benché da regolarmente il giallo ci vorrebbe, così deve fare lo stesso poco più tardi con Hermoso. Un bel modo per perdere credibilità agli occhi dei giocatori, che infatti non ne riconoscono l’autorità.