Georgia
Mamardashvili 8: acchiappa ogni cosa, con estrema naturalezza. È il miglior portiere del torneo dopo Donnarumma e la parata con cui toglie un tiro di Dalot dal sette lo dimostra ampiamente.
Kakabatze 6.5: chiude gli spifferi sulla fascia destra, con ardore.
Gvelesiani 7: una spaccata a murare un tiro di Ronaldo viene festeggiata come il più importante dei gol. Dal 31’ st Kverkvelia sv.
Kashia 7.5: la Georgia si stringe attorno al suo capitano e resiste. Sta per compiere 37 anni.
Dvali 6.5: il passo corto di Conceiçao gli dà noia, ma alla lungo lo disattiva.
Lochoshvili 7.5: nella Cremonese, dove è titolare solo un po’, fa più che altro lo stopper. Tutto sommato anche qui, anche se largo sulla sinistra. Ma ogni tanto prende il cuore in mano e parte all’assalto: è così che si guadagna il rigore. Dal 18’ st Tstiaishvili 6: si mette lì, a fare passare il tempo.
Chakvetadze 7: caracolla sul centrodestra, zompando addosso e chiunque gli capiti a tiro e lasciandosi come una fionda verso ogni contropiede che c’è. Dal 36’ st Mekvabishvili sv.
Kiteishvili 6.5: si piazza davanti alla difesa a fare muro, ma ha anche la lucidità di sprecare pochi palloni.
Kochorashvili 7: tanta voglia di correre dappertutto, e mai a casaccio.
Mikaudatze 8: non è proprio una sorpresa, perché viene da sei mesi formidabili al Metz, ma è sorprendente che il miglior centravanti del torneo, oltre che il capocannoniere, sia lui. Non sbaglia un pallone e gestisce impeccabilmente ogni contropiede.
Kvaratskhelia 8: prima fa il gol, poi ci mette il cuore, l’anima e i polmoni in ogni dribbling che fa. Capita che ci vogliano quattro portoghesi per fermarlo. Dal 36’ st Davitashvili sv.
Ct Sagnol 7.5: ha dato alla squadra le tre cose essenziali: anima, cuore e gioco.
Portogallo
Diogo Costa 6: non ha colpe, lui
Antonio Silva 4.5: è il difensore più pregiato dell’ultima generazione. Volendo, viene via dal Benfica per un’ottantina di milioni, a patto però che si chiuda un occhio su questa partita, in cui lascia a Kvara lo spazio per segnare e sgambetta Lochoshvili procurando il rigore. Dal 21’ st Semedo 5.5: sfiora il gol nel finale.
Danilo 5: ormai stabilmente convertito in difensore, lascia aperti spazi a contropiedi che non interrompe mai.
Gonçalo Inacio 5: completa il terzetto difensivo allineandosi al rendimento dei compagni.
Dalot 5.5: il suo tiro da fuori parato da Mamardashvili resta la miglior cosa portoghese della serata.
João Neves 5: prevedibile, senza cambi di ritmo. Dal 30’ st Matheus Nunes.
Palhina 5.5: è uno de tre titolari schierati da Martinez, benché sia diffidata: logico che tiri indietro la gamba. Dal 1’ st Ruben Neves 5: ha il tipico passo rilassato di chi, dopo un anno in Arabia, ha perso il senso dell’intensità.
Pedro Neto 5: ammonito per una goffa simulazione. Il resto è dimenticabile. Dal 30’ st Jota sv.
Conceiçao 5.5: nel primo tempo dimostra un certo attivismo, ma i suoi dribbling insistiti sfociano nel nulla.
Ronaldo 5: sfiora il patetico quando teatralizza le proteste e le cadute. La palla invece non la sfiora quasi mai. Dal 21’ st Gonçalo Ramos 5.5: non aggiunge pericolosità.
João Felix 5.5: le sue giocate di stile portano un po’ di scompiglio. Ma quanta leggerezza.
Ct Martinez 5: non sbaglia a fare turnover, ma non motivare per nulla le riserve. E poi, perché passare alla difesa a tre?
Arbitro Schärer 6: aiutato dal Var sul rigore.