Germania
Neuer 6.5: un’uscita delle sue per mettersi tra Hojlund e la porta, poi un’altra parata sull’ex atalantino.
Kimmich 6.5: da noi sarebbe un numero 10, qui la qualità diffusa lo porta a fare il terzino, ma lui sa e può davvero fare tutto.
Rüdiger 7: ingaggia un duello rusticano con Hojlund, sono due bisonti che si contendono il territorio. Lo vince lui, esaltando lo stadio e meritandosi la nomina di migliore in campo.
Schlotterbeck 7: magari non ha la durezza e il fisico di Tah, assente per squalifica, ma la sua agilità e la prontezza nel gioco aereo sono perfette per questa partita, per non dire del piede sinistro che lancia Musiala verso il 2-0.
Raum 6.5: si è guadagnato sul campo il posto che era stato di Mittelstädt: parte lancia in resta, poi è costretto a farsi prudente. Ma è sua l’azione che porta al rigore e sblocca la partita. Dal 36’ st Henrichs sv.
Andrich 7: è il gregario ideale di chiunque: raccatta palloni, copre le spalle, si smazza il lavoro sporco, sembra gigantesco. Prende una gran zuccata contro Bah e da lì a poco esce. Dal 20’ st Emre Can 6: dà un contributo di concretezza.
Kroos 6.5: cerca di tenere alto il ritmo. Velenoso nelle battute da fermo. Per una volta, non sta in vetrina.
Sané 6: preferito a sorpresa a Wirtz, cerca come al solito di imporre la sua velocità. Va a fasi alterne e si mangia un gol. Dal 43’ st Anton sv.
Gündogan 6: la Danimarca intasa gli spazi e lui va a cercarseli arretrando. Non la sua prestazione più brillante. Dal 20’ st Füllkrug 6: spreca una palla gol, fa comunque sentire il suo peso.
Musiala 7: la presenza di Sané lo spinge a sinistra, dove è meno continuo del solito. Ma appena c’è da affondare i colpi, lo fa. Dal 36’ st Wirtz sv.
Havertz 6.5: fa un gran movimento, eppure fatica a farsi trovare. Il rigore lo sblocca e da lì avanti sciorina delizie, anche se si divora un gol fatto.
Ct Nagelsmann 7: la squadra è agile, possente, tecnica, veloce, grintosa. Insomma, ha tutto quel che serve per vincere il torneo.
Danimarca
Schmeichel 7: nel primo quarto d’ora ha già fatto quattro miracoli. A momenti prende anche il rigore.
Bah 5: a destra la sua presenza è flebile, anche nelle mansioni prettamente difensive. Dal 36’ st Kristiansen sv.
Andersen 4.5: in un minuto, gli annullano un gol e provoca un rigore: va in tilt e Havertz e Musiala lo affondano impietosamente.
Vestergaard 5: benone quando Germania attacca a testa bassa, malissimo quando deve difendere a campo aperto.
Christensen 5.5: è il più regolare dei difensori, ma alla lunga non regge neppure lui. Dal 36’ st Bruun Larsen sv.
Maehle 5.5: fino al nubifragio difende e riparte. Dopo, rincula e basta.
Skov Olsen 5.5: dovrebbe sdoppiarsi tra il lavoro di copertura e quello di incursore, ma fa fatica a orientarsi. Dal 24’ st Poulsen sv.
Delaney 6: non in perfette condizioni fisiche (insieme a Eriksen, era stato messo ko da un virus intestinale), però a centrocampo pressa e rincorre finché ce la fa. Dal 24’ st Norgaard sv.
Hojbjerg 6: tiene il passo e il ritmo degli avversari, non riesce a fare la differenza in impostazione.
Eriksen 5.5: all’inizio è pungente, poi scivola progressivamente fuori dalla partita.
Hojlund 6: ha coraggio e personalità, lancia la sfida a un Rüdiger strepitoso, non si arrende mai alla frustrazione, tira due volte in porta (ma avrebbe potuto farlo meglio) e insomma il futuro è suo. Dal 36’ st Wind.
Ct Hjulmand 6: architetta un sistema per arginare i tedeschi e ripartire: funziona fino al rigore che cambia la partita.
Arbitro Oliver 6: la gara è spigolosa, la tiene un pugno con qualche difficoltà.