Svizzera
6 Sommer Un solo tiro in novanta minuti. È difficile valutarlo. Colpa dell’Italia, non sua.
6.5 Schar È formalmente nei tre di difesa ma è a suo agio in area avversaria. Con un retropassaggio rischia di riaprire la gara.
7 Akanji Dialoga con Xhaka con l’intesa complice di chi parla la stessa lingua calcistica.
7 Rodriguez Falcia sul nascere i germogli di gioco italiano come un bravo giardiniere con le erbacce.
7 Aebischer Nell’accompagnare le punte verso la porta ha l’atteggiamento protettivo del papà che porta a scuola i figli.
7.5 Freuler Fa quello che a Barella e Cristante non riesce mai: passare veloce e inserirsi in area. Segna pure. Di sinistro, peraltro.
7 Xhaka Nel gioco delle coppie gli tocca Barella. Sulla carta, potrebbe essere un problema. Nei fatti, lo domina.
6.5 Ndoye Tutta fascia, quando arriva a tirare ha il fiatone. Ma l’obiettivo, nel suo personale Risiko, è un altro: fermare El Shaarawy. Dal 32’ st Sierro 6 Ha il piede caldo e lo si vede al primo corner.
6.5 Rieder Calcia una punizione che con qualsiasi altro portiere sarebbe stata uno dei più bei gol dell’Europeo. Dal 27’ st Stergiou 6 Promesso titolare, si accontenta di pochi minuti.
7.5 Vargas Supera di Lorenzo con la sicurezza del titolare della discoteca che chiede al buttafuori di farsi da parte. L’assist per Freuler nasce così. Il gol è poesia. Dal 27’ st Zuber 6 cerca la zampata.
6.5 Embolo Pieni voti in trigonometria: in area non c’è triangolo che non riesca a chiudere. Sui lanci lunghi ha i tempi giusti. Dal 32’ st Dual 6 Corre anche per i compagni.
7.5 Ct Yakin Una Svizzera gasperiniana. Attacca a pieno organico, difende uomo contro uomo, pressa con ferocia anche quando è in vantaggio.
Italia
7 Donnarumma Risolutorio anche quando pensi che ormai sia troppo tardi. A volte, però, si arrende anche Superman. E la cryptonite stavolta è home made.
3 Di Lorenzo La tassa sulla gratitudine che ancora una volta l’Italia paga col sangue. Da capitan scudetto a Napoli a naufrago di Berlino.
3 Mancini Una pedina di dama in una partita a scacchi: non sai come sia finito lì e certo non è utile.
5 Bastoni Vi ricordate Philippe Petit, l’acrobata che camminò su un filo sospeso tra le Torri gemelle? Come lui, Bastoni non può permettersi mezzo errore. Quando capita, è il patatrac. E nelle ultime due partite è capitato davvero troppo spesso.
4 Darmian In un ruolo non suo. In un modulo non suo. In un modo non suo. Dal 30’ st Cambiaso sv Un cross direzione steward.
4.5 Cristante Quel passo lento, quella gestione scolastica, sono un lusso che puoi permetterti se lo giustifica tutto il resto. E invece. Un assist a compagni fuori gioco. Dal 30’ st Pellegrini sv Un tiro che sfiora la copertura dell’Olympiastadion.
5 Fagioli A 23 anni lo chiamiamo giovane: il problema, in fondo, è tutto qui. Non ha mai giocato in stagione, almeno ha una attenuante. Dal 41’ st Frattesi sv Il suo Europeo è durato nei fatti una partita e mezzo. E non si riesce onestamente a capire il perché.
5 Barella Il più geniale. E nettamente il più impreciso. Dal 19’ st Retegui 5.5 Almeno tira in porta.
5 Chiesa Mette in scena una replica stanca del suo solito repertorio. Strappava applausi tre anni fa, oggi se va bene annoia.
3 Scamacca Pigro, stavolta, sembra davvero un complimento. Urticante.
5.5 El Shaarawy Uno slalom, tre falli conquistati. E un colpo che lo taglia fuori. Dal 1’ st Zaccagni 5.5 La sua partita dura 26 secondi: quelli che impiega l’Italia per firmare la resa. Una domanda: dopo quel gol insperato alla Croazia, perché non provare a sfruttare la polvere di fata che gli era rimasta addosso?
4 Ct Spalletti La carbonara la puoi fare se hai uova, guanciale e pecorino. Se hai solo aglio e poco olio devi cambiare ricetta. E no, lui non l’ha capito.
6 Arbitro Marciniak La facilità con cui può dirigere è un’altra macchia nel cv dell’Italia.