Villarreal
Tenas 5: ex del portiere del Psg, qui è una riserva mai stata in campo. Sulla rovesciata di Gatti si tuffa goffamente.
Mouriño 5.5: spinge solo all’inizio, poi resta frenato. E tuttavia lascia molti spazi nella sua zona.
Rafa Marin 5: in area il Villarreal apre vuoti spaventosi, per lo più per colpa sua.
Renato Veiga 7: il più lucido dei suoi, anche nei momenti di maggiore difficoltà, fino al perentorio stacco del 2-2.
Pedraza 5: presenza insipida sulla sinistra, nella ripresa è incapace di dare una mano nel contenimento di Conceiçao. Dal 29′ st Cardona sv. Comesaña 5.5: un po’ mezzala e un po’ trequartista, dovrebbe essere l’arma tattica di Marcelino, viaggia a fasi alterne.
Parejo 4: Marcelino ripesca a sorpresa il vecchio capitano, ma è una scelta sbagliata. Non regge ritmi e contrasti e finisce per regalare a Conceiçao l’incredibile pallone del sorpasso. Dal 19′ st Moleiro 6: riporta un po’ d’ordine.
Gueye 6: fisico statuario e precisione nelle giocate, non spreca un pallone, ma anche perché non si prende mai un rischio in più.
Pépé 6.5: incontenibile per mezz’ora, poi Tudor gliene piazza addosso tre e per forza di cose resta ingabbiato.
Mikautadze 6.5: veloce, mobile, tecnico, per un tempo è l’incubo di Gatti. Nella ripresa la squadra lo abbandona a sé stesso. Dal 19′ st Akhomach 6: porta chili di muscoli in mezzo all’area.
Buchanan 5: spostato a sinistra, non va mai via a Kalulu. E si mangia il 2-0 tirando addosso a Perin. Dal 19′ st Oluwaseyi 6: batte molto bene il corner del 2-2.
All. Marcelino 6: con la mossa del 4-3-3 iniziale, invece del solito 4-4-2, sorprende Tudor, ma nella ripresa ci mette una vita a ripristinare l’equilibrio di una squadra in tilt.
Juventus
Perin 5.5: bravo nel primo tempo a respingere su Buchanan, che lo minaccia da due passi, ma non nel finale quando propizia il corner del 2-2 con un’uscita imperfetta.
Kalulu 6: soffre poco Buchanan ma è anche meno spavaldo del solito. Chiude da esterno sinistro.
Gatti 6: è il simbolo della Juve, perché combina di tutto e il suo contrario: segna un gol fantasmagorico ma in difesa rema malamente, facendo una brutta figura su entrambe le reti spagnole.
Kelly 6.5: anche lui soffre gli strappi di Pépé, ma è il primo a capire come contenerlo e nella ripresa è molto lucido. Fa anche la sponda per la rovesciata di Gatti.
Cambiaso 6: passa a sinistra dopo l’infortunio di Cabal e subito anche lui viene travolto dal tifone Pépé, ma si riprende bene e alla lunga sforna una buona prestazione, specie difensiva. Dal 35′ st Rugani sv.
Locatelli 6.5: si rende utile specialmente in fase difensiva, perché intercetta molti palloni e triplica la marcatura su Pépé.
McKennie 6: disordinato e discontinuo, a tratti pericoloso. Anche lui rappresenta bene le contraddizioni juventine.
Cabal 5: l’ultima da titolare l’aveva giocata il 15 novembre di un anno fa. Qui l’inizio è da incubo, perché Pépé gli scappa da tutte le parti e lo induce all’ammonizione. L’infortunio muscolare che lo rimanda in panchina è quasi liberatorio. Dal 16′ pt Joao Mario 5.5: sembra sfiduciato, difatti gioca molto trattenuto. Bello solo un cross per Yildiz.
Koopmeiners 4.5: sarebbe un enigma, se non fosse che è un anno e mezzo che dà la stessa versione di sé. Sbaglia lo sbagliabile e corre con una pesantezza preoccupante. Dal 1′ st Conceiçao 8: ribalta la partita ubriacando la difesa del Villarreal, che non riesce mai a capirci niente né delle sue finte né dei suoi assist. Parejo lo manda in gol, forse per ammirazione.
Yildiz 6: partita difficile, sempre con due avversari addosso, ma tenta sempre di combinare qualcosa. Gli occhi che ha addosso procurano libertà a Conceiçao. Dal 35′ st Adzic sv.
David 5: si sbraccia verso compagni che non lo servono, ma quando capita arriva sempre con un attimo di ritardo, lui che invece in area non mancava mai gli appuntamenti. Molle nella difesa del pallone. Dal 41′ st Vlahovic sv.
All. Tudor 6: sbaglia le scelte iniziali, insistendo su Koopmeiners, e il turn over dei centravanti continua a non pagare. Le sostituzioni però funzionano.
Arbitro Kovacs 6: dirige all’europea, pochi fischi e pochi cartellini.