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L’emergenza continua: ko pure Anguissa. Per Conte 6 infortuni muscolari nel 2025

Gli azzurri per l’Inter perdono un altro big: lesione al polpaccio e quasi un mese di stop per il centrocampista

Castel Volturno — Il conto alla rovescia per la sfida di sabato al Maradona (ore 18) contro l’Inter è iniziato nel peggiore dei modi: infortunio e stop di un mese per Frank Anguissa, il sesto azzurro finito ko negli ultimi mesi per un problema muscolare. Lo dice un ironico proverbio: la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo. Nella tempesta perfetta che si sta abbattendo sul Napoli, però, la malasorte sta avendo al di là delle apparenze un ruolo solo marginale.

L’emergenza con cui sono costretti a fare i conti gli azzurri, infatti, è la diretta conseguenza dello sforzo enorme – fisico e mentale – sostenuto nella fase iniziale della stagione dalla squadra di Antonio Conte per andare oltre i suoi limiti: mettendo nel conto il rischio di ritrovarsi nel momento della verità col motore surriscaldato e fuori giri.

Si spiega così l’improvviso affollamento nell’infermeria, dove in rapida successione sono stati costretti a ricorrere alle cure dello staff medico Olivera, Spinazzola, Neres, Politano e due volte Mazzocchi. Simile la tipologia degli incidenti, quasi tutti concentrati nella delicata zona del polpaccio. Ed è un motivo di riflessione pure il fatto che nella maggioranza dei casi i giocatori si siano in allenamento, invece che nel momento agonistico di massimo sforzo della gara. La sostanza tuttavia non cambia: alla base della catena di ko c’è il sovraccarico da stress, a cui la squadra ha pagato dazio pure con la flessione atletica delle ultime 4 partite, con Roma, Udinese, Lazio e Como.

I titolarissimi hanno ceduto alla fatica e ne hanno risentito parecchio i risultati: tre pari e la sconfitta di domenica in Lombardia. Il contachilometri non mente. Nei 90’ sul Lago a correre più di tutti è stato Giacomo Raspadori: non a caso uno dei meno spremuti del gruppo, visto che nei mesi precedenti era rimasto per la maggior parte del tempo in panchina.

Il Napoli è andato in riserva dopo la grande vittoria del 25 gennaio con la Juventus e va dato atto a Conte di esserne accorto subito. Il tecnico dopo la battaglia con i bianconeri al Maradona mandò infatti a sorpresa i suoi giocatori in vacanza per tre giorni: una scelta senza precedenti e anomala per un lavoratore maniacale come il tecnico leccese, che rispose in maniera diplomatica a un domanda diretta sul rischio del surriscaldamento del motore. «Mi limito a dire che i ragazzi si sono meritati questo riposo, sul resto non è giusto entrate in specifiche situazioni».

Conte sperava di limitare i danni grazie a quel pit-stop, che invece non è bastato al Napoli per superare in maniera indolore il momento di difficoltà. La spia della riserva è infatti rimasta accesa e l’impossibilità di dare respiro ai titolari ha innescato la lunga catena di infortuni. Il resto lo ha fatto il calendario anomalo degli azzurri: molto duro tra la fine del girone d’andata e l’inizio di quello di ritorno. La squadra ha dovuto affrontare in successione una serie di impegni durissimi e ha iniziato a perdere colpi. Con l’Inter non ci sarà Anguissa: l’emergenza continua.

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