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Leo Beenhakker, morto lo storico allenatore di Ajax e Real Madrid

È scomparso a 82 anni. È l’unico ad aver vinto l’Eredivisie con i Lancieri e con il Feyenoord. Con i blancos in Spagna ha conquistato la Liga per 3 anni di fila. Nel 2005 riuscì nell’impresa di qualificare per la prima volta Trinidad e Tobago ai Mondiali

Il mondo del calcio piange la morte di Leo Beenhakker. L’ex tecnico olandese è scomparso a 82 anni. Soprannominato ‘Don Leo’, Beenhakker resta, a tutt’oggi, l’unico ad aver vinto l’Eredivisie con Ajax e Feyenoord. Modesto giocatore, iniziò ad allenare giovanissimo, ad appena 23 anni. Dopo le prime esperienze con Veendam, Cambuur e Go Ahead Eagles e il passaggio nei settori giovanili di Feyenoord e Ajax prese, nel 1979, le redini della prima squadra dei Lancieri portandoli subito alla conquista del titolo e in semifinale di Coppa dei Campioni.

Beenhakker, tre Liga di fila con il Real Madrid

Dimessosi nell’81, da allora iniziò una lunga carriera da giramondo che lo portò a sedere sulle panchine di Saragozza, Volendam, Olanda (che guidò per due volte, nel 1985 e poi ai Mondiali d’Italia ’90) e Real Madrid con cui conquistò i suoi trofei più prestigiosi: 3 volte di fila la Liga (1987, 1988 e 1989) una coppa del Re (1989) e 2 Supercoppe di Spagna (1988 e 1989). Nel 1987 con il Real affrontò il Napoli in quello che fu l’esordio degli azzurri nell’allora Coppa dei Campioni. Una sfida, giocata in un Bernabeu senza tifosi, che si chiuse con una rissa al rientro negli spogliatoi e una borsa del ghiaccio che colpì Beenhakker.

L’Eredivisie con il Feyenoord

Successivamente riprese a girare il mondo, fece esperienze con il Grasshoppers, l’Arabia Saudita (a Usa ’94), i club messicani dell’America e del Guadalajara, l’Istanbulspor e poi tornò in Olanda per guidare prima il Vitesse e poi, dal 1997 e per un triennio, il Feyenoord con cui alzò al cielo gli ultimi trofei della carriera, il campionato olandese e la Supercoppa, entrambi nel 1999.

Ai Mondiali con Trinidad e Tobago

Negli ultimi anni, dopo essersi dilettato nel ruolo di direttore tecnico all’Ajax e al De Graafschap, chiuse facendosi tentare dalla chiamata di Trinidad e Tobago (che portò per la prima volta nella storia alla fase finale dei Mondiali nel 2006) e della Polonia (che guidò agli Europei del 2008). L’ultima panchina fu di nuovo al Feyenoord, nel 2007, quando accettò di diventare l’allenatore ad interim per un mese per rimpiazzare Erwin Koeman. Ha continuato a restare nel mondo del calcio ricoprendo, fino al 2018, il ruolo di direttore tecnico nello stesso Feyenoord e poi nell’Ujpest, nel Trinitad Tobago e, infine, nello Sparta Rotterdam.

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