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L’esultanza senza voce di Bizzotto

La rubrica “Eurovisioni”

Sul campo impazza la Roja, per i telespettatori di Raiuno è il trionfo della roca. Nel senso della voce di Stefano Bizzotto, telecronista principale della semifinale. L’esordio è da brividi: il telecronista non ha un filo di voce e la sforza, con un effetto agghiacciante che in prima battuta ha fatto pensare a un guasto tecnico.

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Invece era proprio afonia totale. Peraltro in concomitanza con l’ultima telecronaca calcistica di Bizzotto in – luminosa – carriera. Pian piano, il telecronista decide di andare avanti sussurrando. E lì, il destino si accanisce e arrivano subito tre gol, Bizzotto sussurra esultando, o esulta sussurrando.

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Ma il punto è Lele Adani, accanto a lui. In partenza decide di compensare la défaillance di Bizzotto: quello sussurra, e allora lui urla a ogni azione. L’effetto è devastante. Poi evidentemente qualcuno in cuffia, o con un messaggino, gli suggerisce di andarci più piano. Nel secondo tempo la situazione migliora complessivamente: ma forse sono gli spettatori che si sono abituati. Ormai con la Rai ci si abitua a tutto.

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Sui social, telespettatori scatenati, con il consueto rendimento percentuale (dieci per cento di cose divertenti, novanta per cento d’altro). C’è chi ipotizza che Bizzotto abbia incontrato per strada l’arbitro Taylor – quello che ha danneggiato la Germania – e gli abbia urlato di tutto per ore.

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“Capisci che il mondo è ingiusto quando in telecronaca quello senza voce è Bizzotto” (Unfair Play).

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La voce di Bizzotto è la dimostrazione che in Rai non vogliono che si commentino i risultati della Francia” (Unfair Play).

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E adesso che ci siamo divertiti, è il caso di dire che con ogni probabilità sarebbe stato davvero il caso di trovare un altro telecronista. E questo proprio per la grande stima pressoché universale che Bizzotto si è conquistato nei decenni.

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Il personaggio più inatteso e sorprendente degli Europei gioca nella Spagna e in patria è diventato un idolo assoluto. Alla semifinale, una coppia di tifosi, con lei in evidente dolce attesa, inalbera un cartello con il suo volto e c’è scritto: “Se sarà maschio si chiamerà Marc. Se sarà femmina, Cucurella”.

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Fiorentina, visite mediche per Kean: “Cercheremo di capire perché non segna” (Unfair Play).

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Io resto della mia idea: poi qui potete anche dirmi che sono un pirla” (Billy Costacurta, Sky Sport).

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“Dani Olmo! Le finte, il tiro, la deviazione! È gol! E buonanotte ai sognatori!”. (Lele Adani, Raiuno)

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