AMBURGO — Il toto-sanzione è agli sgoccioli. Si saprà domani, alla vigilia di Inghilterra-Svizzera, se la stella inglese Jude Bellingham dovrà saltare il quarto di finale dell’Europeo o se invece se la caverà con una multa per il gestaccio dopo il gol segnato alla Slovacchia. Bellingham confida di potere tirare un sospiro di sollievo, anche se il suo ricco portafogli potrebbe essere alleggerito di qualche decina di migliaia di euro: nel clan dell’Inghilterra si sta infatti facendo strada l’ipotesi della maximulta (“a cinque zeri”, si è sbilanciato il quotidiano tedesco Bild) rispetto alla squalifica, che nell’immediato era parsa probabile. Il calciatore si è difeso anche nell’inchiesta aperta dall’Uefa spiegando che il gesto – si è toccato le parti intime – era uno scherzo con alcuni amici e non un’offesa alla Slovacchia. Resta da capire se il giudice gli avrà creduto: la maximulta potrebbe essere una decisione comunque severa, anche se nessuna sentenza, in assenza di precedenti, può ancora essere esclusa.
Più scabroso è l’altro caso disciplinare in discussione in queste ore: il gesto di natura politica del difensore turco Demiral, che con l’Austria ha segnato una doppietta e l’ha festeggiata appunto col gesto del lupo, esplicita allusione all’organizzazione estremista di destra dei Lupi Grigi. Poiché l’Uefa aveva avvisato prima del torneo i giocatori, annunciando che non avrebbe tollerato gesti politici, la squalifica sembrerebbe ovvia. Per il momento, però, il fascicolo dell’inchiesta non è stato aperto ed è dunque teoricamente possibile che Demiral scenda in campo a Berlino, se la decisione non arriverà domani. Il giorno della verità: sia per Bellingham sia per Demiral.
Demiral, per la Bild il turco rischia due turni di stop
Secondo la Bild – indiscrezione lanciata in tarda serata – si va verso la squalifica di due giornate per Demiral. Per il quotidiano tedesco l’Uefa (la disciplinare ancora non si è riunita) avrebbe deciso di seguire la stessa linea sul divieto di messaggi politici già adottata per l’albanese Arlind Daku, squalificato per due partite per avere incitato nella partita con la Croazia i tifosi della sua squadra con cori nazionalisti.