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Sorteggi nuova Champions, l’Europeo dei club: la rivoluzione del torneo più prestigioso

Oggi l’inaugurazione della nuova formula. Addio agli otto gruppi, da settembre si parte con un girone unico. Per la prima volta cinque italiane in corsa

MONACO — Nasce oggi alle 18 nel Principato l’edizione della Champions più principesca, la più simile al primo vero campionato europeo per club della storia. La risposta dell’Uefa al fallito golpe 2021 della Superlega, tre anni dopo, è questo nuovo maxi torneo a 36 squadre (inizio martedì 17 settembre, finale il 31 maggio 2025 all’Allianz Arena di Monaco di Baviera), battezzato al Grimaldi Forum da Cristiano Ronaldo e Gigi Buffon nella veste di campioni premiati dal presidente Aleksander Ceferin e di cerimonieri del digital draw, che è appunto un sorteggio per modo di dire: l’illustre coppia si limiterà a estrarre dalla classica urna le classiche palline col nome delle squadre alle quali, di volta in volta, l’intelligenza artificiale assegnerà le otto avversarie della fase campionato a girone unico, la grande novità che precederà l’eliminazione diretta di febbraio e che manda in archivio la tradizionale suddivisione in gironi.

Le date della Champions

“Thrilling new future”, “new era”, “new start”: delle tre definizioni scelte per la creatura plasmata dal vicesegretario generale di Nyon, l’italiano Giorgio Marchetti, la prima – nuovo futuro emozionante – è quella che meglio illustra l’ambizione: più partite (203, 78 in più della scorsa stagione), più introiti per le 36 iscritte (4 squadre in più, con un incasso minimo di 20 milioni di euro e la possibilità per la vincitrice di sfondare il tetto dei 200 milioni di guadagni tra premi e ricavi), ma soprattutto più spettacolo. L’equazione teorizzata, e ovviamente soggetta alla prova del campo, è che la formula inedita porterà maggiore equilibrio e attenuerà il rischio dei duelli dall’esito scontato nelle ultime giornate. Ogni squadra giocherà un minimo di 8 partite affrontando 2 avversarie diverse di ciascuna delle 4 fasce di merito in cui le partecipanti sono state distribuite in base al ranking. La classifica alla fine della prima fase (29 gennaio), qualificherà le prime otto agli ottavi di finale di inizio marzo, dove affronteranno le otto vincenti degli spareggi di febbraio tra le squadre piazzate dal nono al ventiquattresimo posto: in primavera cominceranno di fatto le sfide decisive. Saranno invece eliminate le ultime 12 classificate, e senza retrocessione in Europa League, perché sono stati aboliti i vasi comunicati tra le tre coppe, Conference inclusa.

Le fasce della Champions League

L’Italia debutta nella Champions da protagonista: grazie all’ottima stagione scorsa ha infatti 5 club iscritti, uno in più di Spagna, Inghilterra e Francia. Solo l’Inter si trova in prima fascia: in seconda ci sono Atalanta, reduce dalla vittoria in Europa League, Juventus e Milan, mentre il Bologna neofita è in quarta. Tuttavia la nuova formula rende meno importante l’appartenenza all’una o all’altra fascia. Dalle simulazioni risulta che ci si potrebbe qualificare agli ottavi con 7 punti, in pratica con due vittorie e un pareggio su 7 partite, mentre per essere in testa al campionato, il che dà diritto all’ottavo più morbido, servono in teoria 22 punti: 7 vittorie e 1 pari.

Champions, partite in più

La curiosità è palpabile tra gli stessi ideatori del torneo e tra i club più forti, a cominciare dal Real Madrid di Florentino Perez, sostenitore della Superlega ma plurivincitore della Champions, cui si presenta da detentore e col lussuoso Mbappé in più. Il quale è diventato il simbolo del calciatore potenzialmente costretto, nella stagione appena iniziata, a un numero di partite clamoroso: circa 80, tra Champions, campionato, coppe e Nazionale francese. La Fifpro, il sindacato della categoria, contesta soprattutto il Mondiale per club della Fifa, in calendario a luglio negli Usa. L’Uefa non si sente toccata dalle critiche per le due partite in più della Champions.

La Champions e la finale del 2027 a San Siro

Tra le cose che si capiranno subito c’è il caso della finale di Champions 2027: spetterebbe a Milano, ma nel 2027 è previsto il via ai lavori di ristrutturazione di San Siro e i cantieri sono incompatibili con la finale. L’Uefa aspetta una risposta entro il comitato esecutivo del 24 settembre a Praga per evitare un inquietante stallo. Il rischio è che venga riaperta la gara per riassegnare la partita: e l’Italia non farebbe una bella figura.

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