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L’Inter è in riserva, Inzaghi ha dieci giorni per non rovinare tutto

Sfumato il sogno triplete, diventano decisive le partite contro Roma, Verona e le due di Champions contro il Barcellona per rialzarsi e non restare a mani vuote

MILANO – Sono due le immagini che fotografano alla perfezione il momento dell’Inter. Scatti che arrivano dal secondo tempo del derby di Coppa perso contro il Milan: prima le quattro sostituzioni dopo nove minuti con l’ingresso di tre riserve più Çalhanoglu, poi il volto sfigurato di Inzaghi che chiede (e ottiene) a quarto uomo e arbitro di non concedere minuti di recupero.

Da quanto l’Inter non perdeva due partite di fila

Bastano questi episodi per comprendere lo stato dell’arte ad Appiano. Simone è teso come una corda di violino: l’Inter non perdeva due partite di fila dal 2022/23, lui deve essere attento a ogni dettaglio. Il paradosso è che il Diavolo chiuderà una delle peggiori stagioni della sua storia senza aver perso neanche un derby (su cinque) contro un’Inter che è entrata a pieno titolo tra le quattro migliori d’Europa.

La furia di Inzaghi

È curioso anche che Conceiçao potrebbe archiviare il suo semestre rossonero con due trofei, e Inzaghi rischia di non vincerne nessuno. Mercoledì si è avvicinato indemoniato al quarto uomo Aureliano e gli ha urlato: «Non voglio il recupero! Non mi prendete per il c…, non lo voglio!». Al netto dell’adrenalina, a cui si devono i toni alti, l’intento era di preservare da infortuni i suoi giocatori. Non rischia squalifiche: l’eventuale sanzione, qualora ritenuta necessaria, sarebbe arrivata subito.

Inter, monte ingaggi più alto della serie A

All’inizio della stagione 2023/24 la società gli aveva chiesto lo scudetto della seconda stella, lui ha eseguito. Quest’anno invece la richiesta si è allargata: puntiamo a tutto, l’indicazione arrivata al tecnico. A cui però non ha fatto seguito un mercato all’altezza: tra l’estate e gennaio l’Inter ha preso un portiere di riserva (Martinez, 13,5 milioni pagati al Genoa), un difensore di prospettiva (Palacios, 6,5 milioni al Rivadavia), un esterno in prestito (Zalewski dalla Roma, che dovrebbe essere riscattato), un centrocampista e un attaccante svincolati (Zielinski e Taremi da Napoli e Porto). Colpi che hanno portato poco alla causa. È vero che l’Inter ha il monte ingaggi più alto della serie A, ma la sensazione è che dietro i 13-14 titolari il livello cali drasticamente.

Le partite giocate dall’Inter

Anche per questo i nerazzurri sembrano spremuti. Finora hanno giocato 51 partite, lo scorso anno in totale furono 49. Stavolta il tassametro arriverà almeno a 61, ma potrebbe salire con la finale di Champions e qualora l’Inter superasse la fase a gironi del Mondiale per club. Il primato per una squadra italiana è fissato proprio a 61 dal Milan di Ancelotti nel 2002/03, quello europeo appartiene al Chelsea che nel 2012/13 arrivò a 69 gare. Numeri che sono una delle cause della stanchezza fisica e mentale dei giocatori interisti. E che hanno costretto Inzaghi a dare priorità al campionato e alla Champions, sacrificando la Coppa Italia: solo Barella e Lautaro erano titolari col Milan e lo saranno domenica.

L’esame Roma da superare

Alle energie in esaurimento si lega la scelta di concedere ieri un giorno di riposo alla squadra. Le prossime due settimane indirizzeranno la stagione: viste le assenze per squalifica di Bastoni e Mkhitaryan la partita con la Roma è l’ostacolo sulla carta più alto tra i cinque rimasti in serie A, a tre giorni dalla semifinale d’andata al Montjuic. Una settimana dopo la replica col Barcellona a San Siro, nel mezzo il Verona. Da qui passano i due obiettivi rimasti, i più prestigiosi: lo scudetto e il sogno Champions. Tutto in dieci giorni. Marotta ha detto che il rinnovo di Inzaghi (in scadenza nel 2026) è una formalità, e tale dovrebbe essere, ma nessuno sarebbe felice di chiudere un’annata simile con zero titoli. Conta il percorso, certo, ma se vincere non è l’unica cosa che conta, ha pur sempre un bel valore.

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