Milano – Il primo obiettivo di serata l’Inter lo ha raggiunto: vincere una partita che andava vinta a ogni costo, pur con qualche rischio di troppo nel finale, e portarsi in classifica a sei punti. Sono pochi, ma sono pur sempre il doppio dei tre che aveva prima. Il secondo obiettivo, invece, lo ha solo sfiorato: fare segnare la prima rete in Serie A al ventenne Esposito.
«La cronaca della gara»
Pio Esposito trova Muric sulla strada del gol
Pio ci ha provato in tutti i modi, di destro e di sinistro, persino in rovesciata. Invece il primo gol, contro un Sassuolo ordinato e protetto dallo straordinario portiere Muric, l’ha segnata da due passi Dimarco, che ha chiuso in rete una bella azione costruita da Barella e Sucic. Proprio il croato, sul finire del primo tempo, avrebbe potuto segnare il raddoppio che avrebbe chiuso la partita, se solo Esposito, alla prima da titolare a San Siro, gliela avesse passata dopo essersi fatto strattonare in area da due avversari. Invece ha preferito tirare, e la gara si è trascinata sull’1-0 fino all’ottantunesimo, quando in tre minuti i nerazzurri hanno raddoppiato grazie a un’autorete di Muharemovic su tiro di Carlos Augusto, e Cheddira ha riportato il risultato sul 2-1, a riprova di come l’Inter in difesa abbia ancora parecchie falle da tappare.
Il problema della difesa
È proprio sulla difesa che sta lavorando con più energia Chivu, impegnato anche a ricucire i rapporti con gli ultras. Le parole che ha pronunciato nella conferenza stampa di vigilia, “i giocatori hanno bisogno di una curva che li sostenga”, le ha potute leggere, a caratteri cubitali, su uno striscione fuori dallo stadio. Una volta dentro, la curva ha rotto il voto di silenzio che ha fatto per il divieto di abbonamento per i capi, e ha intonato un coro per il tecnico.
Chivu e Marotta pensano al futuro
Nella ripresa Chivu le ha provate tutte per trovare il secondo gol, compreso inserire Lautaro al posto di Thuram. Dentro anche Frattesi e l’oggetto misterioso Luis Henrique, che non ha sfigurato. Lo stesso vale per Pepo Martinez, preferito in porta dall’inizio a Sommer e autore di una bella parata su Pinamonti. È abbastanza perché il presidente Marotta si rallegri dell’impiego dei giovani: “Sommer ha preso bene questo avvicendamento. Dobbiamo pensare al presente, ma anche al futuro”. Il presidente dell’Inter, tramite Dazn, ha anche parlato del futuro di San Siro. Dopo che la giunta Sala ha approvato la delibera per la vendita dello stadio e delle aree circostanti a Inter e Milan per 197 milioni, Marotta ha fatto i complimenti al sindaco e ha messo le mani avanti su eventuali voti contrari in Consiglio comunale: “È uno scenario imbarazzante, lo sport a Milano è messo da parte. Si è creato un dibattito politico con politici di trent’anni fa, molto conservatori. Inter e Milan sono eccellenze. Se non si riuscisse a risolvere la questione, andrebbero altrove”.
Inter-Sassuolo 2-1 (1-0)
Inter (3-5-2): Martinez 6.5 – Akanji 5.5, Acerbi 5.5, Augusto 7 – Dumfries 6 (20’ st Luis Henrique 6), Barella 5.5, Calhanoglu 6 (20’ st Frattesi 6), Sucic 6.5, Dimarco 7 – Thuram 6 (20’ st Lautaro 6), Esposito 6.5 (32’ st Bonny sv). All. Chivu 6.5.
Sassuolo (4-3-3): Muric 7 – Coulibaly 5 (47’ st Pierini sv), Idzes 5.5, Muharemovic 5.5, Doig 6.5 – Vranckx 5 (24’ st Volpato 5.5), Matic 5, Koné 5.5 (24’ st Thorstvedt 5.5) – Berardi 6.5, Pinamonti 5.5 (32’ st Cheddira 6.5), Laurienté 6 (24’ st Fadera 5.5). All. Grosso 6.
Arbitro: Marinelli 6.
Reti: 14’ pt Dimarco, 36’ st autorete di Muharemovic, 39’ st Cheddira
Note: ammoniti Calhanoglu, Dimarco, Muharemovic.
Spettatori: 68.852.