MIAMI – Il Mondiale per club ha già dato un colpo di spugna sull’Italia: nei quarti ci sono due tedesche, due brasiliane, una francese, un’inglese, una spagnola e un’araba ma noi no, nonostante l’Inter avesse avuto in dote un girone facile e un ottavo di finale dei più comodi e la Juve fosse tra le più fresche, visto che dalla fine di febbraio era in ballo solamente in campionato. La stagione è finita male anche con la Nazionale e in Champions, dove ancora ci lecchiamo le ferite della finale più rovinosa della storia.
Tre gol italiani al Mondiale
Negli Stati Uniti restiamo con due allenatori, Simone Inzaghi ed Enzo Maresca, e un giocatore, Gigio Donnarumma. Nel corso del torneo, gli azzurri hanno segnato appena tre gol: Pio Esposito, Bastoni e Jorginho (su rigore). Del resto, eravamo solamente la nona nazione più rappresentata, con 27 giocatori (come il Marocco), e al momento siamo ottavi per minuti in campo. I brasiliani erano 121, gli argentini 91, gli spagnoli 47, i portoghesi 44: si torna sempre ai soliti discorsi, con il sospetto che le due finali di Champions giocate dall’Inter abbiano indorato una pillola che sarebbe stato meglio buttare giù in tutta la sua amarezza.
I problemi dell’Inter
L’Inter è tornata in Italia mezza sfasciata, a Chivu spetterà un accurato e complicato lavoro di ricomposizione. La Juve invece un po’ perplessa, senza capire bene quanto le manchi per salire di livello: con il City c’è stato un abisso, con il Real giusto due dita di differenza. «Il bilancio è positivo», assicura Cambiaso. «È difficile dare un giudizio», riassume invece Tudor, perché in fondo la Juve ha giocato due partite decisamente facili e due delle più difficili: manca quel giusto mezzo che misuri il valore effettivo della squadra, difatti l’allenatore ha preferito non sbilanciarsi più sul numero di rinforzi necessari.
Juve, arriva David
Se alla fine della stagione e prima che il Mondiale cominciasse aveva parlato di «due o tre acquisti per essere competitivi», adesso è rimasto sul vago. «Ne abbiamo già parlato con la società e ne parleremo ancora. C’è un bel gruppo, sano, quindi bisogna essere bravi a scegliere i giocatori e anche le persone giuste. Quando sei impegnato su tre fronti serve una rosa di qualità, spero si faccia un buon lavoro anche da questo punto di vista». L’acquisto di Jonathan David è un ottimo inizio, non spolpa le casse societarie e lascia a disposizione risorse per altri affari.
Quanto hanno incassato Inter e Juve
Le due italiane hanno chiuso al nono e all’undicesimo posto nella classifica dei guadagni, ma l’Inter può essere ancora scavalcata dall’Al Hilal, se Inzaghi andrà in semifinale. I nerazzurri tornano a casa con 32,35 milioni di euro di premi: speravano senz’altro di far di meglio, aggiungendo perlomeno gli 11,3 milioni del passaggio ai quarti. La Juventus ha invece incassato 27 milioni ed è sostanzialmente in linea con quanto aveva preventivato, anche perché sapeva dall’inizio della possibilità di andare a sbattere sul Real: il vero rimpianto è non aver provato a strappare un pareggio al City per mantenere il primo posto nel girone e planare sulla parte del tabellone più morbida, ma se era già difficile in condizioni normali, con appena mezza squadra titolare in campo è risultato impossibile.
La stanchezza e il riposo
Intanto, il divario economico con quelli già più ricchi si dilata: se il City si è fermato a 42 milioni e mezzo, il Real è già a 55, il Bayern a 49, il Psg a 48,3. La magra consolazione è che le italiane hanno risparmiato sulla fatica: «Il Mondiale non inciderà sulla prossima stagione», assicura Tudor. «Tre settimane di riposo bastano per ripartire riposati», anche se con il Real la squadra era stremata: «Dieci giocatori su undici mi hanno chiesto il cambio. Tra la tensione, il caldo e l’umidità non ce la facevano più». Cambiaso conferma: «Abbiamo bisogno di staccare, è stata una stagione stressante». E l’inizio di quella nuova non è così lontano.