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Liverpool-Bournemouth, insulti razzisti a Semenyo: arrestato un uomo di 47 anni

Durante la gara (sospesa) il presunto colpevole era stato portato fuori dallo stadio. Il calciatore: “Momenti che mi rimarranno impressi per sempre”

La prima giornata di Premier League è stata segnata da un episodio di razzismo. Al 28’ della sfida tra Liverpool e Bournemouth l’attaccante Antoine Semenyo ha denunciato insulti provenienti dagli spalti, segnalando l’accaduto all’arbitro Anthony Taylor. Il gioco è stato sospeso per alcuni minuti, con i due allenatori, Arne Slot e Andoni Iraola, e i capitani Virgil van Dijk e Adam Smith coinvolti nel protocollo anti-discriminazione. Un uomo di 47 anni in carrozzina ha insultato il giocatore del Bournemouth mentre stava battendo una rimessa laterale. Il tifoso è stato individuato e allontanato dallo stadio, con la Merseyside Police che ha aperto un’indagine. “Questa non dovrebbe mai accadere, tantomeno ad Anfield”, ha commentato Slot. Iraola ha aggiunto: “È un peccato che in apertura di campionato dobbiamo parlare di questo”.

L’arresto

Un uomo di 47 anni di Liverpool è stato arrestato nella giornata di lunedì 16 settembre, per gli insulti razzisti ricevuti ad Anfield dall’attaccante del Bournemouth, Antoine Semenyo, durante il match di Ferragosto contro i Reds. L’uomo, fa sapere la polizia del Merseyside, è stato preso in custodia per essere interrogato con l’accusa di violazione dell’ordine pubblico con l’aggravante del razzismo

Semenyo: “Mi rimarranno impressi per sempre”

“I momenti di ieri ad Anfield mi rimarranno impressi per sempre. Non per le parole di una sola persona, ma per come l’intera famiglia del calcio è rimasta unita – ha scritto Semenyo sui social media – Ai miei compagni del Bournemouth che mi hanno sostenuto in quel momento, ai giocatori e ai tifosi del Liverpool che hanno mostrato il loro vero carattere, ai dirigenti della Premier League che hanno gestito la situazione con professionalità: grazie. Il calcio ha mostrato il suo lato migliore quando contava di più”.

L’attaccante ha poi postato nelle storie di Instagram, un post di un utente sotto la foto di una sua esultanza dove si vedono diverse emoticon di scimmie. “Quando finira….”, il commento del giocatore. Secondo l’attaccante ghanese, “segnare quei due gol è stato come parlare l’unica lingua che conta davvero in campo. È per questo che gioco: per momenti come questi, per i miei compagni di squadra, per tutti coloro che credono in ciò che questo bellissimo gioco può essere”. “I travolgenti messaggi di sostegno da tutto il mondo del calcio mi ricordano perché amo questo sport. Continuiamo ad andare avanti, insieme”, ha concluso.

Semenyo segna, poi Chiesa e Salah decidono

Dopo la ripresa del gioco il Liverpool ha trovato il vantaggio con Ekitiké e Gakpo, ma nella ripresa è stato proprio Semenyo a reagire sul campo: due gol in dodici minuti hanno riportato il Bournemouth in parità. Nel finale i Reds hanno evitato la beffa con Federico Chiesa, autore del 3-2 all’88’, e con Mohamed Salah, che nei minuti di recupero ha chiuso sul 4-2 e raggiunto quota 187 gol in Premier, eguagliando Andy Cole.

Razzismo in Premier League

Non è la prima volta che la Premier League deve fare i conti con episodi di razzismo. Negli ultimi anni ci sono stati casi simili a quello di Anfield: nel 2019 la partita tra Tottenham e Chelsea fu interrotta dopo gli insulti rivolti a Antonio Rüdiger, mentre nel 2021 i giocatori del Manchester United Marcus Rashford e Anthony Martial denunciarono abusi sui social dopo alcuni match di campionato. Anche Raheem Sterling, ai tempi del Manchester City, fu bersaglio di cori discriminatori a Stamford Bridge. La stessa Premier ha introdotto un protocollo a tre fasi per sospendere le gare in caso di abusi, lo stesso seguito ieri ad Anfield.

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