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L’odissea dell’unico tifoso dell’Estonia in Azerbaigian: 3 giorni per uno 0-0

Un’inglese simpatizzante della nazionale baltica ha organizzato male la trasferta per arrivare nella sperduta Gabala

Quando si ama una squadra si fanno follie per seguirla in trasferta. Lo sanno tutti i tifosi. Ma quello che è accaduto a Mark Corbett, 44enne inglese simpatizzante dell’Estonia ha davvero dell’incredibile. Sabato sera era l’unico sostenitore al seguito della nazionale baltica nella partita in Azerbaigian in cui l’Estonia si giocava punti pesanti per la permanenza in Lega C di Nations League.

Un viaggio organizzato male

Per andare ad assistere dal vivo alla partita a Gabala ha vissuto un’autentica odissea di tre giorni. Corbett, che si è trasferito a Tallinn e si è appassionato alle gesta della nazionale estone, ha deciso di andare in Azerbaigian per visitare un Paese nuovo. Ma non è stato bravo ad organizzare il viaggio nei minimi particolari. E’ partito da Tallin per Roma da dove, poi, ha preso un volo per Baku dando per scontato che la partita si sarebbe disputata come di consueto nello Stadio Olimpico della capitale, già teatro della finale di Europa League del 2019 tra Chelsea e Arsenal o al più nel vicino Tofiq Bahramov Republican Stadium.

Aveva prenotato l’hotel a Baku

Proprio a Baku, un mese prima, aveva prenotato l’alloggio dove avrebbe dovuto soggiornare. Invece, una volta arrivato nella capitale azera ha scoperto che si sarebbe dovuto recare a Gabala, paese di montagna di 12mila anime nel nord dell’Azerbaigian che si trova a 5 ore d’auto da Baku. Dopo un attimo di scoramento, Corbett non s’è perso d’animo e ha provato a riorganizzarsi. Da membro dell’associazione dei tifosi della nazionale estone (Jalgpallihaigla) ha contattato la Federcalcio baltica spiegando il suo problema e gli è stato regalato un biglietto (peraltro in vendita a prezzi irrisori, pochi euro).

Aiutato da un conoscente per andare a Gabala

Restava però il problema del viaggio fino a Gabala perché in Azerbaigian erano giorni di festa nazionale e non c’erano treni e neppure collegamenti in bus. Per sua fortuna Corbett conosceva un uomo a Baku che si è offerto di aiutarlo procurandogli un passaggio su un minibus insieme allo zio del suo contatto e a un gruppo di agricoltori di Gabala. “E’ stato un viaggio interessante quanto inedito”, ha raccontato il tifoso inglese alla Bbc. “Le strade si alternavano tra moderne autostrade a tratti pieni di buche… Durante il percorso, poi, non c’erano servizi igienici e per andare in bagno abbiamo dovuto sfruttare delle buche nel terreno che emanavano una puzza insopportabile”, ha rivelato.

“Chi mi ha visto mi ha detto che ero matto…”

Giunto allo stadio si è ritrovato da solo, in una notte gelida, a sostenere l’Estonia all’interno di un impianto in cui c’erano appena 1.600 spettatori. “Quelli del posto mi hanno detto che ero matto ad essere arrivato fino a lì”, ha detto Corbett. Non è stato premiato neppure dallo spettacolo visto che la partita è terminata con un anonimo 0-0. Un risultato comunque prezioso per l’Estonia visto che con quel punto si è garantita aritmeticamente la permanenza in C anche nella prossima Nations League.

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