Questo sito contribuisce alla audience di
 

Luis Enrique, manata a Joao Pedro dopo la finale del Mondiale per club: cosa è successo

Il tecnico del Psg perde la testa dopo il ko contro il Chelsea. “Sono stato stupido”. Rischia la squalifica

Il MetLife Stadium come un ring. Nell’impianto del New Jersey – teatro della finale del Mondiale per club vinta 3-0 dal Chelsea sul Psg – succede di tutto dopo il triplice fischio. Luis Enrique, tecnico dei parigini, viene coinvolto in una rissa tra i suoi giocatori e quelli avversari, finendo per colpire Joao Pedro (l’attaccante brasiliano autore del terzo gol, che avrebbe festeggiato la vittoria in modo provocatorio) con una manata.

La rissa a fine partita

Ma cosa è successo esattamente? Nei video circolati sul web, si vede come tutto parta da una discussione – condita da qualche spintone – tra il centrocampista del Chelsea Andrey Santos e il terzino del Psg Nuno Mendes. A quel punto, intervengono altri giocatori – tra questi anche Gianluigi Donnarumma – per separarli. La confusione, generata dallo scontro, attira pure Luis Enrique, che prima scambia qualche spinta con Joao Pedro e poi allunga il braccio verso il collo del brasiliano, che finisce a terra.

Joao Pedro accusa: “Non sanno perdere”

Soltanto l’inizio della cerimonia di premiazione – era presente anche il presidente americano Donald Trump – intiepidisce gli animi tesi del post-partita. Dopo la gara, i protagonisti della lite hanno commentato quei momenti di tensione, fornendo la loro versione dei fatti. “Ero intervenuto per difendere Andrey Santos, ho visto che lo stavano circondando e ho ricevuto un colpo”, ha spiegato Joao Pedro. “Da buon brasiliano, volevo proteggere un amico”. E sul gesto di Luis Enrique: “Semplicemente, è la dimostrazione che non sanno perdere”.

Luis Enrique: “Sono stato stupido”

Al tecnico del Psg mancava solo il Mondiale per club per coronare la stagione del triplete (campionato, coppa nazionale e Champions League). “È una situazione che bisognava evitare”, ha commentato l’allenatore spagnolo. Sono andato tra i giocatori per dividerli e impedire che la situazione peggiorasse. La tensione era altissima, ma la mia intenzione era esclusivamente questa: non ho altro da dire”, rivela in conferenza stampa. Nelle parole – intercettate dal quotidiano Marca – ai suoi collaboratori, l’ex ct della nazionale spagnola appare pentito per la manata a Joao Pedro: “Sono stato stupido. Lui (Joao, ndr) è lì, mi spinge, io lo tocco e si butta”.

Rischio squalifica per Luis Enrique

Il tecnico dei francesi ha anche chiarito che non vuole essere etichettato come perdente. “Non c’è nessun perdente qui, sono vice-campione. Il perdente è chi non si rialza, nello sport di alto livello non ci sono perdenti. È in quei momenti che si vede chi è dalla propria parte e chi no. Ho una caratteristica che ho sviluppato fin da piccolo: non posso controllare se piaccio o meno, ma faccio sempre del mio meglio”. Luis Enrique ha incassato il pieno sostegno di Nasser Al Khelaifi, presidente del Psg: “Abbiamo l’allenatore più disciplinato e rispettoso del mondo. È andato a separare i giocatori ed è stato spinto. Bisogna avere rispetto anche per gli allenatori”. Ma le parole del patron rischiano di non bastare per salvare il tecnico da una sanzione disciplinare.

Luis Enrique ora rischia di finire nel mirino di un’indagine formale della Fifa, che potrebbe imporgli una squalifica per diverse partite.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Cinque esuberi per un tesoretto da 50 milioni: l'Inter finanzia il colpo Leoni

Lun Lug 14 , 2025
Cinque esuberi per un tesoretto da 50 milioni: l’Inter finanzia il colpo Leoni

Da leggere

P