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Lukaku beffato dal Var, Kvara in ombra, Zirkzee in panchina: com’è dura la vita agli Europei per le stelle (cadenti) della serie A

Nelle prime 24 partite della rassegna continentale sono stati segnati 61 gol, appena 7 portano la firma di protagonisti del nostro campionato

COLONIA – Effetto domino. La Nazionale di Luciano Spalletti è già con le spalle al muro e finora sono rimaste a guardare con altrettanto impaccio anche le stelle cadenti della Serie A, recitando da pallide controfigure nella fase iniziale degli Europei in Germania.

I gol ‘italiani’

I numeri parlano chiaro, tirando le somme al secondo giro di boa dei 6 gironi di qualificazione. Nelle prime 24 partite del torneo sono stati infatti segnati 61 gol e appena 7 (poco più dell’11 per 100 del totale) portano la firma in calce di protagonisti nel nostro campionato. Ma entrando nel dettaglio la statistica si fa addirittura peggiore, visto che quasi la metà del magro bottino realizzativo “Made in Italy” è concentrato nella sfida tra gli azzurri e l’Albania, in cui oltre ad Alessandro Bastoni e Nicolò Barella è entrato nel tabellino pure il fantasista del Sassuolo, Nedim Bajrami. Nei restanti 2070′ di gioco delle altre partite – senza tenere conto dei lunghi recuperi – hanno infatti trovato il modo di esultare solo lo svizzero del Bologna Michel Aebischer, il rumeno dell’Empoli Razvan Marin, il serbo del Milan Luka Jovic e l’austriaco dell’Inter Marko Arnautovic, quest’ultimo su calcio di rigore. Pochi e nemmeno troppo buoni, visto che nessuno di loro porta un nome altisonante, nel panorama continentale.

Lukaku, tre gol annullati dal Var

I protagonisti più attesi della Serie A agli Europei erano altri e nessuno di loro è riuscito finora a mettersi in evidenza sul palcoscenico tedesco: tra omissioni, errori e anche un po’ di cattiva sorte. Il premio Oscar alla sfortuna se l’è preso suo malgrado Romelu Lukaku, che per il momento è rientrato al Chelsea dopo il prestito alla Roma e ha ottime chance di ritornare in Italia nel nuovo Napoli di Antonio Conte. Intanto il bomber ce la sta mettendo tutta per trascinare il suo Belgio, ma nelle due partite giocate per adesso contro Slovacchia e Romania si è visto annullare addirittura dal Var tre reti: due per millimetriche posizioni di fuorigioco e un’altra per il precedente tocco di mano di un compagno. Deve invece prendersela solo con sé stesso il milanista Leao, che in una gara e mezza ha collezionato due umilianti cartellini gialli per altrettante simulazione e dovrà saltare la terza sfida del suo Portogallo (peraltro già passato matematicamente agli ottavi) contro la Georgia. Lui avrà la possibilità di rifarsi, almeno. I polacchi Szczesny, Zielinski e Zalewski si sono invece conquistati il malinconico record di primi eliminati del torneo nello spazio di soli 180′: due ko e valigie già pronte.

Zirkzee aspetta l’occasione

Ma la lista delle note dolenti è molto più lunga, per i deludenti rappresentanti della Serie A. Gli olandesi ce l’hanno con Denzel Dumfries, che nella sfida contro la Francia passeggiava a due metri dalla linea di porta avversaria e ha fatto annullare per fuorigioco il gol della probabile vittoria (e qualificazione anticipata) segnato dal compagno Xavi Simmons. Poca gloria sempre nelle file degli Oranje per Joshua Zirkzee, che a Bologna ha fatto sfracelli e in Germania è un panchinaro fisso. Destino simile a quello di Pavard, mentre tra i transalpini il naso rotto di Mbappé ha dato almeno una chance per mettersi in evidenza a Thuram e Giroud, però non sfruttata nel migliore dei modi. Ruoli da comparse nelle rispettive Nazionali per Pasalic, De Ketelaere e Djmsiti, reduci dal trionfo in Europa League con l’Atalanta e costretti di colpo a recitare da seconde linee.

Kvara in ombra

Il gioco in Germania è ancora più duro e pure le pressioni possono fare dei brutti scherzi. Ne sa qualcosa Khvicha Kvaratskhelia, approdato agli Europei con tutto il peso sulle spalle della sua Georgia, per la prima volta qualificata alle fase finali del torneo. Scrivere la storia è la missione del giovane talento del Napoli, che però non ha trovato per ora la strada del gol e con la Repubblica Ceca non se l’è sentita nemmeno di presentarsi sul dischetto: tant’è che ha ceduto al compagno Mikautadze la responsabilità di battere (e segnare) il rigore del pareggio con la Repubblica Ceca.

Bilancio in rosso

Avvio deludente e senza reti pure per lo juventino Dusan Vlahovic, uno dei cannonieri più prolifici del nostro campionato, ma finora mai davvero incisivo con la sua Serbia. Il Made in Italy fatica molto a emergere in terra tedesca e il discorso vale persino per la Nazionale di Spalletti. Il migliore è stato infatti di gran lunga Gigio Donnarumma, reduce dalla Ligue 1 con il Paris Saint Germain. Delle due l’una: la Serie A è meno allenante o si sta dimostrando di un livello inferiore. A quasi metà strada il bilancio è decisamente in rosso. Ma il tempo per rimediare c’è e il terzo “giro” è cominciato già meglio, con il gol tutto bolognese della Svizzera alla Germania: assist di Freuler e stoccata di Ndoye. Chissà che non sia di buon auspicio pure per gli azzurri contro la Croazia.

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