NAPOLI – Questione di feeling. “Sono arrivato a fine agosto e dopo un paio di giorni già ero consapevole di rappresentare un popolo. Ho subito capito che il Napoli è tutto per i napoletani. Da anni Dries Mertens mi parlava di tutto questo ed ero già preparato, insomma. Ma poi ho sentito davvero l’amore e la passione della gente. Per noi giocatori questa è una carica incredibile, anche se siamo concentrati sul campo. Indossare la maglia azzurra per un giocatore è una sensazione unica”. Parola di Romelu Lukaku, che si è raccontato in una lunga intervista alla radio partner del club. “Il mio discorso in nazionale sulla voglia di vincere un titolo? Ci rido su e rispondo che non avevo visto quella telecamera, dovevo mandarla via… Bisogna pensare partita per partita, dopo vedremo dove si può arrivare. Per noi ogni gara è decisiva come una finale e per questo la prepariamo così anche in allenamento”.
Lukaku ad un gol dai 400 in carriera
Big Rom è vicino anche a un grande traguardo personale: 400 gol in carriera. “Raggiungerlo domenica con il Milan? In realtà per me conta soprattutto la prova della squadra. Sappiamo di affrontare un avversario forte, pieno di qualità, ma ci prepareremo al meglio per ottenere un gran risultato. Ho fiducia nel lavoro che stiamo facendo con il mister. Con i rossoneri ho segnato all’andata a San Siro una rete che mi rappresenta bene: attacco alla profondità su un passaggio di Anguissa. Fu più importante però che tutti giocammo bene e portammo i tre punti a casa”, ha ribadito l’attaccante belga.
Lukaku: “Ho detto subito sì a Conte”
Lukaku ha poi raccontato un retroscena di mercato. “Sapevo di essere destinato al Napoli, nella scorsa estate. Conte mi aveva chiamato con largo anticipo e io gli ho detto sì praticamente subito. Tra di noi non servono tante parole, lui sa di cosa ho bisogno per rendere al meglio. Con il nostro tecnico però non ho alcun trattamento di favore. Anzi, con me è ancora più severo, si aspetta molto. A me piace questa responsabilità, mi ha fatto crescere e migliorare nel corso della carriera. Gli sarò sempre grato per questo”, ha sottolineato Lukaku, prima di fare il punto sulla volata scudetto. “A partire favorita è l’Inter: lo dicono tutti. Ha una rosa ampia e di grandissima qualità, bisogna essere onesti. L’Atalanta sta facendo un grande percorso, lo scorso anno ha vinto l’Europa League e ora sta crescendo ulteriormente. Noi vogliamo prenderci una rivincita, nessuno si aspettava che ci saremmo trovati in questa posizione e ora dobbiamo continuare a lavorare duramente. Per realizzare i propri sogni bisogna dare tutto ogni giorno e essere pronti a qualsiasi sfida”.
La corsa scudetto
L’attaccante ha indicato la strada al Napoli. “Quando sei parte di un ciclo vincente, devi alzare sempre l’asticella. Gli altri migliorano e tu devi fare lo stesso. Lo scudetto di due anni fa? I tifosi vogliono vivere ancora quella sensazione di vittoria, rivincere è ancora più bello. Conte da calciatore ha sempre assaporato ogni vittoria come se fosse la prima, vogliamo farlo anche noi per questa città. Non ci sentiamo appagati”. Lukaku è pronto a fare la sua parte. “Mi sento un po’ napoletano, ogni giorno di più. Ho parlato con Mertens di recente, lui vuole tornare qui a vivere dopo il ritiro dal calcio. Grazie a Dries sto conoscendo persone splendide, legami che dureranno per tutta la vita”.
Il futuro da allenatore
Big Rom a 31 anni ha tanti progetti. “Un futuro da allenatore? Penso di sì, una parte di me lo crede. Un’altra parte, però, ha ancora qualche dubbio. Alla fine della stagione inizierò i corsi Uefa A e Uefa B e vedrò cosa sento di fare.”
Il primo gol al Maradona
Ma la priorità è per il presente. “Il mio primo gol al Maradona è stato davvero una grande emozione. Già durante il riscaldamento avevo sentito un calore incredibile da parte dei nostri tifosi, mai provato prima. Dopo la partita ho chiesto a Mertens se fosse sempre così e lui mi ha confermato che è una costante. L’urlo del pubblico ti spinge, mette pressione agli avversari: è una questione mentale, che ti dà ancora più carica”.
Per Lukaku però la vera forza del Napoli è il gruppo. “Parliamo molto tra noi, siamo affiatati anche fuori dal campo: ogni martedì organizziamo tornei di Call of Duty, siamo sempre 10-12 giocatori. La città? Dries mi ha consigliato Posillipo, passeggiare guardando il mare mi dà pace. Non sono ancora riuscito ad andare sulle isole, con gli allenamenti è complicato. Ma il calcio per me viene prima di tutto, anche se ogni tanto staccare qualche ora fa bene. Testa al Milan, è una finale”.