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Lukaku si ferma, allarme Napoli. Vertice a Ischia tra Conte e De Laurentiis

Nell’ultima amichevole giocata a Castel di Sangro, vittoria per 2-1 sull’Olympiacos. A preoccupare, però, sono le condizioni del belga di cui il tecnico parlerà con il presidente

Diffidare dei tappeti rossi che la concorrenza ha srotolato per assegnare al Napoli il ruolo di schiacciasassi della stagione. Antonio Conte aveva percepito il pericolo dell’esaltazione e predicato calma. Giovedì, poi, è arrivato un segnale inequivocabile: nel calcio tutto può cambiare all’improvviso. E l’infortunio di Romelu Lukaku (risentimento al quadricipite femorale della coscia sinistra, è in dubbio per l’esordio contro il Sassuolo), accusato contro l’Olympiacos nell’ultima amichevole del ritiro a Castel di Sangro (2-1 per gli azzurri il finale), può rappresentare un problema nel meccanismo consolidato del Napoli titolare.

L’importanza di De Bruyne per Conte

Quello che Conte ha messo a punto al termine dei due ritiri – prima Dimaro-Folgarida, poi Castel di Sangro – in cui gli azzurri hanno lavorato (tanto) alla vecchia maniera godendosi un bagno di folla infinito dei tifosi, con ben 300 mila presenze tra il Trentino e l’Abruzzo. Il Napoli evita tournée all’estero e preferisce un mese di preparazione contiana nelle gambe. Il tecnico – dopo aver lavorato tanto al 4-3-3 – è tornato poi agli equilibri consolidati della scorsa stagione. Il 4-4-1-1 garantisce equilibrio e libertà di movimento a Kevin De Bruyne, il fuoriclasse diventato subito indispensabile per il Napoli. Ma adesso bisognerà capire l’entità dello stop di Lukaku, un vero e proprio totem per l’allenatore per il modo in cui interpreta il ruolo del centravanti.

De Laurentiis e Conte a Ischia

Lucca ha risposto bene segnando un gol che conferma presenza in area e determinazione, ma se Big Rom dovesse fermarsi a lungo, potrebbe cambiare nuovamente la strategia di mercato (De Laurentiis e Conte ne parleranno già venerdì a Ischia, dove si ritroveranno per qualche giorno di relax) con la possibilità di aggiungere un altro attaccante in organico dopo l’addio di Simeone e Raspadori, due protagonisti dello scudetto, da sempre nel cuore dei tifosi. Se ne riparlerà nelle prossime ore.

Le certezze di Conte

Conte, intanto, può essere soddisfatto per le certezze che sono le stesse dello scorso campionato: Rrahmani è il leader del reparto arretrato (quando El Kaabi è intervenuto con irruenza su di lui, il tecnico è entrato in campo per riprenderlo duramente), Anguissa giganteggia in mediana, Politano (pure lui in gol) e Di Lorenzo funzionano perfettamente a destra. I nuovi, invece, devono ancora migliorare: Beukema, al momento, è dietro Juan Jesus nelle gerarchie e Lang ha bisogno di tempo, come spiegato proprio dal centro di gravità permanente di tutto il mondo Napoli. «Dobbiamo avere pazienza», ha detto Conte.

L’errore di Milinkovic

Lucca probabilmente dovrà accelerare i tempi, così come Vanja Milinkovic. È stato lui il titolare contro l’Olympiacos ma ha macchiato la sua prestazione con l’errore in uscita che ha regalato il gol a Ciquinho. L’alternanza tra lui e Meret sarà uno dei temi decisivi della prossima stagione, così come i movimento di McTominay nel ruolo di esterno sinistro. Conte ha ancora tempo per lavorare: «Siamo un cantiere aperto». E i tappeti rossi possono essere rispediti al mittente.

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