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Manchester United-Tottenham, tutto in una notte: la finale che vale una stagione

A Bilbao il derby inglese mette in palio l’Europa League e un posto nella prossima Champions. Di fronte due squadre che cercano il riscatto dopo un campionato ai margini della zona retrocessione e due allenatori nel mirino della critica

LONDRA – È il giorno del giudizio, come scrivono i quotidiani inglesi, per due squadre e per due allenatori, o forse solo uno. Dopo esser state umiliate in campionato, stasera a Bilbao (ore 21) Manchester United e Tottenham si giocano tutto in 90 o più minuti. Non solo la stagione attuale, ma anche quella prossima, visto che la vittoria dell’Europa League garantirà la Champions 2025/2026, oltre alla luce di un trofeo europeo nelle attuali tenebre di Red Devils e gli Spurs.

Tottenham insegue un trofeo europeo dopo 41 anni

Almeno lo United, nonostante sia lontano anni luce dai fasti della sua leggenda, qualche coppa ogni tanto la vince, nonostante tutto. La FA cup l’anno scorso, quella di Lega due anni fa, e proprio l’Europa League nel 2017 con José Mourinho, un altro che ha sostanzialmente fallito all’Old Trafford, come Van Gaal e molti altri. Il Tottenham, invece, non vince un trofeo in Europa da oltre 40 anni (1984, coppa Uefa ai rigori contro l’Anderlecht) e in Inghilterra dal 2008, da quel fortunoso colpo di testa di Woodgate in finale di Coppa di Lega ai supplementari contro il Chelsea. Tanto che i tifosi degli Spurs sono sempre canzonati dagli altri fan inglesi per “non vincere mai niente”. Mentre Harry Kane è dovuto migrare a Monaco di Baviera e, dopo una vita a Londra Nord, quest’anno ha finalmente incassato il primo trofeo della sua carriera (la Bundesliga).

Amorim ‘snobba’ l’Europa League

“Sarebbe importantissimo vincere stasera, soprattutto per l’anno prossimo”, spiega il capitano dello United Bruno Fernandes alla vigilia, con il Manchester che recupera Yoro, Dalot e Zirkzee. L’allenatore portoghese Amorim sembra addirittura sminuire la portata di questa finale: “Non si tratta di chissà cosa”, ha dichiarato, “scusate se lo dico, ma noi dobbiamo puntare a Premier e Champions League. Certo sarebbe bello vincere, ma non ci basta”.

United e Tottenham ai margini della zona retrocessione

Affermazioni che hanno sorpreso in molti, visto che lo United, come il Tottenham, ha realizzato soltanto un punto nelle ultime cinque partite di campionato ed è al 16esimo posto: 39 punti, uno in più del Tottenham. Si tratta delle stagioni peggiori di sempre nella Premier League per entrambi i club. Che si sono salvati soltanto perché le tre neopromosse Leicester, Ipswich e Southampton (come spesso capita nel massimo e ricchissimo campionato inglese, ma questa è un’altra storia) erano rimaste di una categoria inferiore rispetto alle altre. Negli anni scorsi, in Premier, sotto la soglia dei 40 punti si poteva facilmente retrocedere.

Amorim, il futuro è a Manchester

Ma nonostante i disastri in campionato, Amorim sembra solido. L’ex allenatore dello Sporting, arrivato a metà stagione per sostituire l’algido Ten Hag, ha la fiducia del grande boss Sir Jim Ratcliffe, che gli ha già promesso 100 milioni di sterline per il prossimo mercato, più i proventi delle eventuali cessioni di Rashford, Sancho e Antony (che lontano da Manchester è rinato e col Betis si giocherà la finale di Conference contro il Chelsea la settimana prossima).

Postecoglu esonerato anche in caso di vittoria?

Diversa la situazione per Ange Postecoglu, che ha perso Kulusevski per la finale (ginocchio), ma avrà gli italiani Vicario e Udogie. Da settimane oramai, l’allenatore australiano è sempre più nervoso, non solo con i tifosi sugli spalti, e il patron Levy potrebbe esonerarlo anche se dovesse trionfare stasera. Ieri Postecoglu, in conferenza stampa, se l’è presa con un giornalista che gli aveva chiesto di come questa finale possa capovolgere il significato dell’intera stagione del Tottenham, sinora disastrosa. Ange s’è irritato parecchio: “Amico mio, sono davvero deluso dalla tua domanda. Non sono un clown, e non lo sarò mai. Capito?”.

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