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Mancini: “Il Mondiale allargato non mi piace”

Il ct parla anche della questione sugli oriundi, “Una polemica senza logica”

“Il primo obiettivo è la Nations League a giugno e vogliamo portarla a casa”. Il pensiero di Mancini corre ai prossimi appuntamenti dell’Italia, in particolare a quello a Eschede (Olanda) contro la Spagna in programma il 15 giugno. Poi, in caso di vittoria, il 18 giugno a Rotterdam per affrontare in finale la vincente di Olanda-Croazia.

Con o senza oriundi? “Una polemica senza logica”. Così il commissario tecnico della nazionale azzurra, Roberto Mancini, ha definito la questione sugli oriundi in Nazionale parlando con i giornalisti in occasione della presentazione della partnership tra FIGC e TIM. “Per noi non è più semplice chiamare un giocatore dall'altra parte del mondo – sottolinea – se abbiamo la possibilità di chiamare giocatori che giocano in Italia siamo contenti”. Quindi un consiglio ai giocatori: “non ci devono rimanere male, devono giocare e fare gol, se li fanno e fanno bene noi li chiamiamo”.

Mancini si mostra critico anche sulla nuova formula del Mondiale. “Se mi piace il Mondiale allargato? No, così si aumentano ancora le partite, mentre penso che si debba provare a diminuirle”. Perché, spiega, "bisogna dare la possibilità ai giocatori di respirare ogni tanto, sennò arrivano a un momento della stagione che sono molto stanchi”.

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