Il commentatore 'Sky' Paolo Condò ammette di non essere stato colto troppo in fallo da Roberto Mancini, che abbandona dopo un lustro la panchina azzurra: "Mi ha sorpreso la tempistica delle dimissioni, ma già a giugno, durante le finali di Nations, si vociferava di una certa stanchezza da parte del CT; quello sarebbe stato il momento più appropriato. E' stata una riflessione troppo lunga, manca un mese alle prossime gare ufficiali della Nazionale. Diciamo che se questi contrasti con la Federazione, sullo staff e magari su una promozione vacua, non fossero di adesso, si sarebbe dimesso allora. Ricordo che contro Macedonia del Nord e Ucraina dobbiamo fare assolutamente sei punti, se vogliamo ritornare in linea di galleggiamento: il pensiero va a quello".