ROMA – Alla fine della partita Fabregas era furioso. Il tocco di mano di Federico Gatti in area, durante Como-Juventus (poi decisa da Kolo Muani), per il tecnico dei lombardi doveva portare un calcio di rigore. La questione è abbastanza chiara, nella sua dinamica: Douvikas del Como riceve in area. Gatti per contrastarlo prova a mettergli una mano sulla spalla e con le nocche sposta il pallone, che cambia traiettoria. Perché allora non è stato dato rigore? In sala Var sono state valutate la congruità del movimento del braccio con quello del corpo e il fatto che Gatti non abbia commesso alcuna imprudenza: se il fatto diventasse un caso di studio a “Open Var”, in tv, di certo l’Aia non condannerà le scelte dell’arbitro Abisso e del Var Guida.
Como-Juve, il fallo di mano di Gatti e la decisione del Var
L’attaccante greco del Como protesta, ma lì per lì pochi capiscono. Il replay, poi, mostra l’evidenza del tocco: che Gatti sfiori il pallone non è in discussione. Il Var Guida apre le review, ma non rileva episodi da sanzionare con il calcio di rigore. Analizzando le immagini è chiaro come la palla cambi direzione dopo il tocco. Ora: di certo la mano di Gatti va verso il pallone. Ma è altrettanto vero che il movimento è congruo con il gesto che vuol fare il difensore, ossia cercare di portarsi davanti al difensore per guadagnare una posizione di vantaggio: il tocco sul pallone con la mano è del tutto fortuito.
Fabregas contro gli arbitri: “Mi vengono dei dubbi…”
Fabregas alla fine era furibondo: “Oggi non sto zitto, ora basta. Questo è un rigore chiarissimo. Non do colpe all’arbitro che può non vedere, ma il Var deve vedere ed è il Var che mi dà dubbi. Dubbi su come vengono gestite le situazioni del match in quella stanza”. Una ricostruzione che Gatti non accetta: “Mi fa strano che un allenatore che ha giocato a livelli così alti nella sua carriera da calciatore dica una cosa del genere. Se diamo rigori così smettiamo di giocare. Ormai per ogni mezzo tocco si fischia, non si può più fare nulla. Avrei detto la stessa cosa a parti invertite, non esiste”.
Como-Juve, perché non è stato concesso il rigore
Domanda inevitabile: cosa ne pensano gli arbitri? La sensazione, visti precedenti paragonabili – non simili, perché francamente non se ne ricordano – è che l’idea sia di non punire tocchi molto lievi, che non rappresentano un comportamento colpevole o imprudente del difensore: Gatti non cerca di allargare la propria figura per opporsi al pallone. Non fa movimenti scomposti. Non ha le braccia poste in modo incompatibile con il movimento. Insomma, manca la condotta che possa suggerire l’imprudenza punibile. Per questo potrebbe diventare un caso di scuola da mostrare a “Open Var”, la trasmissione di Dazn in cui si mostrano gli episodi arbitrali discussi. Di certo, l’Aia non condannerà né l’arbitro né il Var. Non è detto che in studio, però, siano tutti d’accordo.