Babbo Natale cancella i bambini poco studiosi dalla sua lista, il presidente del Mantova dalla sua squadra. “Si alzi chi ha più di due materie insufficienti”. Il richiamo di Filippo Piccoli gela per un attimo il clima gioioso della festa natalizia delle giovanili del club, organizzata nella serata di mercoledì 4 dicembre al Teatro Sociale di Mantova.
Il party diventa un’interrogazione, il palco una cattedra. Prende la parola il numero uno della squadra lombarda, reduce da tre risultati utili consecutivi e decima in Serie B, dove mancava da 14 anni. Accompagnato dall’allenatore Davide Possanzini e dal responsabile del settore giovanile Marco Fioretto, il presidente Piccoli rivolge un appello inaspettato ai calciatori del futuro. Non chiede conto del rendimento sul campo, ma di quello scolastico: “Alzatevi, in tutta onestà”. Ai ragazzi il coraggio non manca: dopo un attimo di esitazione, si fanno avanti in trenta, uno dietro l’altro. “Ora – prosegue il presidente, imprenditore veronese classe 1973 – mi rivolgo ai mister. Se a marzo questi ragazzi non avranno rimediato, il prossimo anno non giocheranno più nel Mantova. Ci metteremo in contatto con le istituzioni scolastiche e verificheremo”.
Un messaggio chiaro, accolto con favore dai genitori presenti, che applaudono Piccoli. “Non mi aspettavo di ottenere questo effetto – spiega alla Gazzetta dello Sport – ma davvero ho detto quello che avevo dentro. Vorrei che trasmettessimo dei principi sani e andare bene a scuola è uno di questi. Hai due materie sotto? Ti impegni a tirarle su. Preferisco avere tanti ragazzi bravi nello studio, piuttosto di tanti bravi calciatori”. La scuola prima di tutto, insomma. Il presidente si rivolge anche ai genitori, che spesso contagiano i figli con la cultura tossica del successo: “Mi sono accorto che c’è una corsa al risultato, alla performance, al gol francamente esasperata, anche da parte dei genitori. Abbiamo gente che si lamenta se il figlio non gioca o viene sostituito, ma credo che un bambino di dieci anni prima di tutto debba pensare a divertirsi”. Dietro a un rimprovero solo apparentemente severo, ecco svelato il vero intento di Piccoli, che sotto l’albero dei suoi tesserati ha lasciato una lezione di vita.