Questo sito contribuisce alla audience di
 

Marco Tardelli: “Questa Champions non mi piace, con la nuova formula troppi gol”

L’intervista all’eroe delle notti Mundial che ha vinto una Coppa dei campioni con la Juventus: “Il torneo paga la disparità di calendario tra le squadre”

ROMA — La sua autobiografia l’ha intitolata Tutto o niente, una sintesi efficace di un modo di essere: schietto, diretto, sferzante. Come i suoi giudizi, senza mezze misure. Sulla nuova Champions League, giunta al primo giro di boa, ha le idee chiare: «Non mi piace» dice Marco Tardelli, l’eroe delle notti Mundial, 70 anni compiuti il 24 settembre, la voce senza un filo di incertezza.

Cosa non la convince di questo format?

«Il calendario. È diverso per ogni squadra, così si creano delle disparità».

Però ogni gol ha un peso: ne sono stati segnati 406 in 126 partite, media di 3,22 a gara.

«Appunto, sono troppi. Il calcio è cambiato, faccio fatica ad accettarlo».

L’Inter, come Milan e Atalanta, può andare direttamente agli ottavi. Nonostante Inzaghi abbia schierato spesso le seconde linee in Europa.

«Le riserve oggi non esistono più. Ci sono cinque sostituzioni, quelli che iniziano in panchina sono titolari che giocano meno. Prendete Frattesi: è un giocatore importante, eppure parte fuori».

Come giudica finora la stagione dei nerazzurri?

«Ottima, stanno correndo su tutti i fronti. In campionato hanno solo tre punti in meno del Napoli, ma devono recuperare una partita. Sono lì. Ha avuto qualche difficoltà Lautaro, ma ora si è ripreso. Penso sia impossibile chiedere di più a questa squadra».

Nel duello scudetto chi vede meglio?

«Conte può tenere questo ritmo fino alla fine. Ha perso Kvaratskhelia, è vero, ma può ancora sostituirlo e già in estate De Laurentiis ha speso tanto. Sarà un testa a testa avvincente, molto dipenderà da quanto avanti andrà l’Inter in Champions».

E il Milan?

«Conceiçao ha portato novità tattiche e vivacità. Anche troppa, se penso a quello che è successo con Calabria dopo la partita con il Parma. Un allenatore che insegue un suo calciatore: non avevo mai visto una cosa del genere, non mi pare normale. Pure ai miei tempi si litigava, ma si risolveva tutto nello spogliatoio. Scena davvero brutta».

Anche la Juventus non vive un momento semplice.

«Mi aspettavo di più da Thiago Motta. Hanno fatto investimenti importanti, è vero che ci sono stati molti infortuni ma finora il giudizio non può essere positivo. Vedo troppa confusione, anche sulla questione del capitano».

Motta era stato scelto per portare più qualità nel gioco: è riuscito nella missione?

«Ci sono differenze di approccio, ma a cosa hanno portato? La Juve può essere bella o brutta, ma deve vincere. Pareggiare non interessa a nessuno».

È ancora Vlahovic l’attaccante giusto per i bianconeri?

«Per me sì, alla fine i suoi gol li fa sempre. Va tenuto e aiutato, è un patrimonio del club».

L’Atalanta può sorprendere ancora in Europa?

«Ha un impianto collaudato, nessuno vorrà incontrarla nella seconda fase».

Come giudica il percorso del Bologna?

«L’inizio è stato difficile, poi è cresciuto molto. In campionato ha solo un punto meno dello scorso anno, non era scontato».

Tra le italiane chi può fare più strada in Champions?

«L’Inter ha il potenziale per vincerla. Ma attenzione al Milan: ha una bella squadra, se lo spogliatoio si compatta può davvero sognare in grande».

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

'No difference between first and second' - Slot to rest nine players for PSV trip

Mer Gen 29 , 2025
Arne Slot explains his decision to rest nine key players for the final match of the league phase against PSV

Da leggere

P