Parma – “La scelta di Cristian Chivu come nuovo allenatore dell’Inter è una prova di coraggio, qualità pura dei leader”. Così il presidente nerazzurro, Beppe Marotta, intervenuto al Festival della Serie A. Marotta ha risposto a chi ha accusato l’Inter di vivere un momento di confusione dopo l’addio di Inzaghi: “Noi abbiamo semplicemente incassato questa decisione, che ci ha trovati parzialmente impreparati, e di conseguenza ci siamo mossi. Una decisione che il tecnico ci ha detto di aver preso solo il lunedì dopo la sconfitta e che ci ha comunicato il giorno dopo. Noi non avevamo voluto toccare l’argomento proprio per concentrarci sulla sfida al Psg, ma nel calcio tutto si brucia con velocità estrema e l’imprevedibilità regna sovrana”.
“La finale è un traguardo che ci inorgoglisce”
Marotta è anche tornato sul 5-0 subìto dal Psg lo scorso 31 maggio a Monaco di Baviera: “Se vinci sei un bravo ragazzo ,se perdi lo sei molto di meno. La débâcle di 7 giorni fa è parte del calcio ma arrivare secondi nella competizione più importante al mondo è qualcosa di straordinario, esserci arrivati per due volte in tre anni lo è ancora di più: non è certamente motivo di fallimento ma di orgoglio. È vero, per il risultato della finale c’è delusione e amarezza, ma fanno parte del gioco e comunque la nostra stagione non è ancora finita, lunedì ci raduneremo per il Mondiale per club”.
“Cercavamo un allenatore giovane”
“I giornali – ha proseguito Marotta – facevano i nomi più disparati per la nostra panchina ma la prima cosa da fare quando si cambia un allenatore è identificarne il profilo, una strategia delineata tra proprietà e management. Cercavamo un allenatore giovane che sposasse la linea della proprietà e che mettesse in atto la valorizzazione del patrimonio giovanile. L’Inter è un grande club con l’obbligo di partecipare a certe competizioni per vincerle. E per farlo non sono necessari solo i soldi ma anche altre qualità, quelle che pensiamo possa avere Cristian Chivu. L’importante è avere una società forte e un programma ben definito”.