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Marotta rilancia per Lookman, ma l’Atalanta alza il muro con l’Inter

Offerta di 45 milioni per il nigeriano, a Bergamo non vogliono scendere sotto i 50. Ormai la distanza tra i due club è comunque minima

Lookman è quasi dell’Inter, perché resta ormai soltanto una membrana sottile di cinque milioni a separare il Pallone d’oro africano dal passaggio da una maglia nerazzurra all’altra. Marotta ha alzato l’offerta a 45 milioni, per la precisione 42 di parte fissa più 3 di bonus, sapendo tuttavia che quasi certamente non sarà sufficiente, perché l’Atalanta è una società che non deroga: fissa un prezzo e non mercanteggia, al massimo concede qualche margine di elasticità sui dettagli, tipo appunto i bonus o le formule di pagamento.

L’Atalanta alza il muro sull’esempio di Koopmeiners

Andò così anche l’estate scorsa con Koopmeiners, che fin dall’inverno comunicò di volersene andare, si mise d’accordo con la Juventus con grande anticipo e fece pressioni pesanti sui Percassi, arrivando perfino a presentare certificati medici per non allenarsi e rinunciando addirittura a giocare la Supercoppa contro il Real Madrid, per convincere il club bergamasco a concedere delle aperture. Nulla fece breccia. La trattativa restò in piedi per settimane ma si chiuse solamente a tardo agosto, il 28, e alle condizioni atalantine: tra parte fissa (51,3), bonus (6) e oneri accessori (3,4), la Juve finì per sborsare 60,7 milioni, vale a dire il prezzo che conosceva da mesi.

L’Inter arriverà a 50 milioni per Lookman

Con Lookman andrà diversamente, nel senso che il tira e molla è già alle ultime battute. L’Inter deve arrivare a quota 50 e in qualche modo ci arriverà, limando soprattutto la parte variabile dell’importo totale. Marotta, d’altronde, ha ribadito di non volerla tirare per le lunghe: tutto fa credere che la negoziazione non andrà oltre questa settimana. Sarà poi interessante capire cosa combinerà l’Atalanta, che perde una coppia d’attaccanti da 48 gol ma mette da parte più di 150 milioni (inclusi quelli incassati per Ruggeri, Piccoli, Adopo e Musso) da rovesciare sul mercato, anche se un’ottantina è già stata reinvestita per i riscatti (Kossounou, Samardzic, Brescianini) e soprattutto per gli acquisti di Ahanor e Sulemana. A Bergamo vedranno i fuochi d’artificio.

Milan, braccio di ferro per Jashari

Milan e Juventus non stanno invece seguendo il modello Inter, ma continuano a sperare che chi vende si avvicini a chi compra. Per Jashari il Milan è salito a 33,5+5 però il Bruges non si schioda da quota 40, benché a giugno avesse fissato a 32 milioni più bonus il prezzo del centrocampista svizzero. Non agevolerà le negoziazioni la frase intercettata ieri in Lega al presidente Scaroni mentre parlava con un usciere: «Non vogliamo offrire troppo, lui vorrebbe venire a tutti i costi». A Bruges avranno mangiato la foglia, ma Jashari è in rotta totale con il club belga: «Io qui non gioco più», avrebbe comunicato il giocatore alla società, secondo il quotidiano Nieuwsblad.

La Juve si avvicina a piccoli passi a Kolo Muani

La Juve, invece, si avvicina al Psg ma ancora non abbastanza, anche se Comolli vorrebbe dare Kolo Muani a Tudor entro sabato, quando i bianconeri partiranno per il ritiro tedesco di Herzogenaurach: l’ultima proposta è di una rata per il prestito molto alta, 10-15 milioni, che diventerebbe una sorta di garanzia per il riscatto nel 2026 (altri 30), anche se i francesi insistono nel volerne 50, confidando in qualche interessamento dalla Premier, ancora però molto tiepida sul giocatore. Alla Juve ragionano perciò su un’altra prospettiva: per spendere 50 milioni su Kolo Muani, forse è meglio investire più o meno gli stessi soldi su Nuñez, considerato da molti un profilo tecnico superiore a quello del francese.

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