L’Amministratore Delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, ha parlato ai microfoni di ‘Sky Sport’, in diretta dallo stadio Renato Dall’Ara di Bologna dove si sarebbe dovuta disputare Bologna-Inter.
Il match, invece, non si giocherà a causa dell’intervento dell’Asl di Bologna che ha posto in quarantena il gruppo squadra felsineo.
“Manca chiarezza. Bisogna limitare la competenza delle Asl perché scelgono autonomamente generando uno scenario di grande confusione”.
I nerazzurri si sono presentati regolarmente sul terreno di gioco bolognese, mentre la formazione di casa è stata posta in quarantena dalle autorità sanitarie locali:
“Il Bologna ha dovuto subire una decisione, era pronto a giocare. E’ stata l’Asl di Bologna a decidere. Manca linea guida tra sport e Ministero della Salute”.
Una situazione particolarmente intricata, destinata a sfociare nella redazione di un nuovo protocollo che consenta di proseguire il campionato senza intoppi:
“Si è appena concluso il consiglio di Lega: è stato redatto un nuovo protocollo che a breve verrà comunicato. L’obiettivo è tutelare la salute”.
Il nodo della questione torna sul potere decisionale delle Asl:
“Quando viene data possibilità alle Asl di decidere autonomamente, ci troviamo di fronte a decisioni molto diverse da una regione all’altra. Manca chiarezza tra protocollo sportivo e decisioni delle autorità sanitarie: il Verona va a giocare a La Spezia con più casi Covid rispetto a Bologna-Inter”.
Fondamentale, in quest’ottica, la terza dose di vaccino:
“La terza dose toglie il problema delle quarantene. Sono favorevole all’obbligo di vaccino per tutti gli atleti. Ci sarebbe fluidità nel campionato, altrimenti non sappiamo dove andremo a finire”.
Il virus, nel frattempo, non lascia tregua alla Serie A:
“Questa quarta ondata ha preso tutti in contropiede. Rinviare questi turni avrebbe consentito di vivere una situazione più fluida ma il calendario è compresso fino a maggio: non c’è tempo”.
“Reazione tardiva? Va fatta autocritica. La quarta ondata ci ha travolto velocemente, ma c’è un regolamento: va concesso riposo ai tesserati che sono andati in luoghi più spensierati. Contagio avvenuto anche con le feste”.