Le avvisaglie c’erano, e neanche poche. La sfida con la Lazio ha confermato che il Milan non ha proprio senso: finale di partita con un espulso, 2 giocatori in difesa e 7 in attacco. Ogni palla persa era un possibile gol, e non parlo di contropiede, ma proprio di ogni azione laziale. Maignan ha sbagliato tanto in questo periodo, ma va sottolineato che il francese è il portiere più sollecitato della storia del calcio. Mi sembra che anche il tecnico Conceiçao sia andato nel pallone: 60 metri prateria tra attacco e difesa, gestita in maniera sconcertante.
Conceiçao e la società dovrebbero andare a lezione da Allegri
Mi chiedo quale sia il vero Conceiçao: l’allenatore di squadre tignose e cattive come il Porto o quello che ha seguito la società Milan nel progetto assurdo di mandare solo la fantasia al potere? Che i giocatori offensivi del Milan non potevano giocare tutti insieme lo aveva capito anche Fonseca. Ma il club ha insistito con una campagna acquisti che ha accresciuto squilibri che non si risolvono ingaggiando Walker. Ma l’equilibrio tattico è fondamentale, e penso che coloro che fanno la campagna acquisti dovrebbero e lo stesso Conceiçao dovrebbero andare a lezione da Allegri. Perché quello che si è visto contro la Lazio (e pure la squadra di Baroni ci ha messo del suo) è roba da scapoli contro ammogliati.
L’Atalanta mi ha proprio deluso
Passando alla lotta scudetto, l’Atalanta fermata dal Venezia è stata una delusione: il sogno tricolore si può coltivare ancora, ma questi altri due punti persi peseranno come macigni. E comunque la mia tesi che le piccole e medie quest’anno sono forti è avvalorata. E poi quando devi vincere per forza è diverso, è molto più tosta.
Troppe critiche per l’Inter, a Napoli mi è piaciuta per 80’
Sono stati molti commenti negativi sull’Inter: sulle gestione degli ultimi 10’ condivido, ma in generale però non sono d’accordo. Il primo tempo del Maradona è stato giocato alla pari, ma nel secondo tempo il Napoli ha fatto una partita straordinaria. L’Inter a quel punto ha giocato da provinciale, da grandissima provinciale, ma solo perché il Napoli l’ha costretta, ne ha interrotto la connessione tra i reparti. Però vedere Acerbi e Bastoni difendere a quella maniera mi ha esaltato. E infatti Bastoni non lo avrei tolto: mi sarei giocato la carta De Vrij, ma togliendo Thuram e lasciando Lautaro da solo. Ora, con un sacco di problemi – vedere tutti gli infortunati nel settore sinistro –, l’Inter si gioca tutto su tre fronti. Grande lo è già, vediamo se darà risposte da grandissima squadra. Basta inoltre con il motivetto che il Napoli non ha un organico limitato. Ha una rosa che può reggere una partita a settimana per vincere lo scudetto.
Motta, troppi esperimenti: ma la Juve può vincere lo scudetto
Capitolo Juventus. La vittoria convincente sul Verona e i soli 6 punti di ritardo dalla vetta alimentano la domanda sulle possibilità di vittoria dello scudetto. La mia risposta logica è no. È una squadra che fa una cosa buona e due cattive, non basta per lasciarsi dietro le tre che la precedono. Siamo a trequarti di campionato e Thiago Motta non ha 6/7 riferimenti certi. Ha fatto esperimenti in serie senza trovare un’ossatura di squadra. Thuram (decisivo con il Verona), come ho affermato più volte dovrebbe giocare sempre e invece è stato troppo in panchina. McKennie per esempio ha giocato in 50 ruoli. Ma il problema è che il tecnico non si fida degli specialisti. Se in una partita togli Vlahovic dopo 45’ e metti Weah centravanti (ancora non c’era Kolo Muani) che messaggio dai? Lo stesso Koopmeiners sballottato dappertutto, Savona scelto terzino sinistro contro l’Inter (duello contro Dumfries, e gli è andata bene): tutte scelte che lasciano perplessi. Certo, non mancano le attenuanti: Douglas Luiz si è rivelato un grande flop, Bremer si è fatto male. Ma il bicchiere è mezzo vuoto. Prendiamo Ranieri come parametro. Con il Como è stato fortunato, ma la fortuna se l’è saputa conquistare. Ha messo i giocatori al centro del progetto, parlando in maniera giusta con tutti e soprattutto facendoli giocare nei loro ruoli.