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Massimo Mauro: “I giocatori che scommettono sul calcio andrebbero radiati”

La rubrica ‘Visti dall’Ala’

E’ stata una settimana di grandi contraddizioni. Basta guardare il derby romano, la meraviglia dello stadio che però diventa un pugno nell’occhio se pensi a quello che è successo fuori. Mi sembra che a questa follia ormai non ci sia freno. La gente perde di vista il godimento delle cose e le rovina. E la cosa più assurda di tutte sta nel fatto che le persone che dentro organizzano uno spettacolo eccezionale sono le stesse che fuori lo rovinano.

Poi, per fortuna, c’è anche il campo. La Roma ha un grande portiere e una notevole fortuna. Bellissimo il gol di Soulé, giocatore tecnicamente molto forte anche se da qui a diventare un leader il passo è assai lungo. In prospettiva mi sembra uno di quei giocatori importanti per una grande squadre, ma per una decina di partite a stagione. Se si ritaglia un ruolo del genere può comunque incidere. Sull’andamento della gara, inutile dire che la Lazio meritava di più, ma nel calcio devi far gol… segnare. Penso comunque che la Lazio possa ribaltarla con il Bodo. In Norvegia è stata una partita assurda, ma all’Olimpico vedo le condizioni per segnare un gol nei primi minuti e ribaltare la situazione.

Radiazione per i calciatori che scommettono sulle partite

Oltre ai disordini di Roma, l’altro fatto negativo è quello delle scommesse. La cosa che mi sento di dire è che anche se non hanno scommesso sulle loro partite e sul calcio, i giocatori che lo hanno fatto restano dei deficienti. Se invece venisse fuori che hanno scommesso sulle partite di calcio allora sono imperdonabili. In quest’ultimo caso per arginare il fenomeno penso siano necessarie misure drastiche come la radiazione.

Inzaghi perfetto nella gestione, il Napoli è squadra matura

Capitolo lotta scudetto. L’Inter con il Cagliari ha confermato tutto quello che di buono sta facendo in questa stagione: grande rosa e un grande allenatore come Inzaghi che giustamente tira dritto e fa scivolare via le critiche sul suo operato. Lui sa che deve fare i cambi, da gestore delle risorse conosce benissimo lo stato dei giocatori e sta provando a vincere tutto senza rinunciare a nulla. Certo, c’è anche l’eventualità di non farcela, ma secondo me la strategia è giusta. Primo bivio con il Bayern, che nonostante la vittoria di Monaco è la partita più insidiosa: quando ti trovi di fronte squadre che hanno fatto la storia non puoi certo rilassarti sui due risultati su tre. Molto bene il Napoli con l’Empoli: gara vinta da squadra matura, che non solo non sente la pressione ma che cerca di farla sentire in ogni modo alla capolista.

Juventus luci e ombre, le spine di Tudor

Luci e ombre per la Juventus. Contro il Lecce, un tempo pieno di azioni, difesa alta e gestione dei contropiede avversari. Un’altra squadra rispetto a quella vista con Thiago Motta. Nei secondi tempi però ecco tornare Mr. Hyde. E Tudor che non è contento di come sono entrati i giocatori dalla panchina è un fattore preoccupante: perché anziché impegnarsi per dimostrare che Tudor sbaglia a lasciarli fuori, questi tengono il muso. Una carenza di quella professionalità che però si crea con lavoro e condivisione. Nonostante ciò, penso che questa Juve dovrebbe farcela a centrare la Champions.

Buon Milan, ma il cambio di modulo non c’entra nulla

L’Atalanta è tornata a vincere giocando una buona gara, ma nessun passo indietro per il Bologna. Per la squadra di Italiano, riuscire a far sognare i tifosi in questo modo è già un merito straordinario. Il Milan dal canto suo ha trovato una partita bellissima, ma in questa stagione gli era già capitato. Una rondine non fa primavera. Ho inoltre sentito opinioni sul cambio di modulo che sarebbe stato determinante. In realtà conta non più del 10%. Se non corri e non hai voglia di vincere, giocare a tre, a quattro o a cinque in difesa non cambia assolutamente nulla.

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