Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. E alla Juve perseverano. Avevamo detto che McKennie non poteva giocare da numero 10, che non avere italiani in squadra tranne il portiere non è salutare e stona con le tradizioni del club. Ora, capire come Thiago Motta abbia preso certo posizioni tattiche e comportamentali è difficile da capire da fuori. La squadra, che tra l’altro veniva da 5 vittorie in campionato, è in condizioni penose. Vuol dire che quelle due sconfitte con Psv e Empoli non sono state digerite. A Firenze ho visto un atteggiamento di presunzione e ignoranza calcistica incredibile. C’è una stagione da salvare con la conquista del quarto posto e bisogna capire se Thiago Motta se la sente di mettere in discussione il suo credo calcistico.
Motta lo manderei via subito, Mancini è la soluzione giusta
Anche Giuntoli e Scanavino dovrebbero avere la forza di dire al tecnico che la rosa a disposizione quel gioco non si può fare. Fagioli, la cessione alla Fiorentina del quale lo stesso Motta ha avallato, ha dimostrato in pochi minuti come si gioca con semplicità. Basta uno che vada negli spazi e uno che giochi con la testa alta. E questa cosa non la sa fare nessun giocatore della Juve: non ce n’è uno che abbia preso una iniziativa, con la palla e soprattutto senza. Un gioco esasperante, anche per tutti quelli che vedono la partita. E se almeno una squadra con queste carenze riuscisse a difendere bene. Ma neanche quello… Io Thiago Motta lo cambierei subito: ho stima della persona e dell’ex giocatore, ma l’allenatore è un rebus. Vero, a Bologna ha fatto bene. Italiano però sta facendo meglio e con giocatori sulla carta meno forti. Secondo me l’uomo più utile alla causa della Juventus è Roberto Mancini: ha l’intelligenza e l’esperienza per gestire una situazione di questo tipo e andare in Champions.
L’Inter è uno spettacolo, tutto il contrario della Juve
L’Inter è l’esatto contrario della Juve. Corrono tutti senza palla, e poi ci sono giocatori come Bastoni e Calhanoglu che sono capaci di lanciare. E le due punte sono assatanate, vederle difendere oltre che attaccare è uno spettacolo. Mi piace anche vedere la felicità di Inzaghi, quell’affermare che lottare su tre fronti lo esalta. Da vero leader. Anche l’Atalanta però è stata uno spettacolo: ha perso, ma il gap tecnico era notevole notevole. La nota stonata è stato Ederson. Aveva subito fallo, ma reagire in quella maniera scriteriata e lasciare la squadra in dieci è assolutamente inaccettabile. Se fossi stato un suo compagno mi sarei incazzato di brutto.
Il Napoli deve solo aggiustare la mira
Il Napoli dal canto suo ha creato dieci occasioni: e si sa che se non fai gol alla fine rischi di perdere. Continuo comunque a dire che il campionato è già da 10, se lo vincerà andrà aggiunta la lode. Anche perché i giochi restano aperti e Conte di sicuro lotterà fino all’ultima giornata.
Il solito Milan, e non mi spiego il crollo della Lazio
Per parlare del Milan invece metto il solito disco e ripeto esattamente quanto detto la scorsa settimana: la squadra è capace di superare le difficoltà tra mille problemi, ma non ha proprio equilibrio. Chiudo con le romane. il rovescio della Lazio mi ha sorpreso: una cosa del genere era successa con l’Inter e poteva essere episodica. ma il 5-0 di Bologna è gravissimo, incomprensibile. La Roma ha sofferto molto contro il Cagliari, tra stanchezza fisica e mentale seguente all’eliminazione dall’Europa League. Però, con un pizzico di fortuna – che Ranieri merita -, i giallorossi hanno vinto e sono rientrati in corsa per la Champions.